In Regione è crisi politica. Chiara, netta e senza molte vie d’uscita, se non che qualcuno torni sulle proprie decisioni. Inutile usare giri di parole: la crisi c’è e potrebbe portare alla chiusura anticipata della legislatura rispetto alla data prevista per le prossime elezioni regionali, ovvero febbraio 2024. Motivo scatenante: i nuovi ospedali che Solinas vuole costruire, di fatto al posto dello stadio, mollando il Brotzu e l’Oncologico di Cagliari, che non verrebbero più ristrutturati. E poi ci sono gli altri ospedali, stesso programma, a cominciare da quelli del Sulcis. Ma il malcontento in maggioranza risale già a molti mesi fa, ora naturalmente acuito dal fatto che mancano pochi mesi alla scadenza, che un po’ tutti hanno poco o niente da perdere e che la battaglia per la leadership della coalizione alla prossima tornata elettorale è da tempo cominciata. A difendere il piano dei nuovi ospedali sono rimasti solo Solinas con il suo fedelissimo assessore della Sanità Carlo Doria. Gli altri partiti della coalizione sono tutti contrari, a cominciare da Forza Italia e Fratelli d’Italia. E l’hanno fatto capire chiaramente disertando il vertice di questa mattina a Villa Devoto.
Ma il carico da novanta è stato esploso in serata: salta tutto, anche il consiglio regionale, dedicato appunto agli ospedali, e rimandato a data da destinarsi.
Il messaggio ufficiale nella chat dei capigruppo e dei consiglieri regionali è arrivato in serata: “La seduta del Consiglio regionale già convocata per domani martedì 27 giugno 2023 è rinviata a data da destinarsi”, firmato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais. In acque così agitate, lo spettro del voto di domani ha agitato le acque, con una maggioranza sempre più assente negli ultimi mesi dai lavori dell’aula e il rischio di mancanza del numero legale e di un voto favorevole alla minoranza.
E in questo clima da tutti contro tutti, si è risvegliata anche l’opposizione: domani conferenza stampa sul fine vita dell’era Solinas.











