C'è chi intasca 400 euro per quaranta ore mensili e deve reinventarsi come badante e chi, invece, vende bibite e colazioni a peso quasi d'oro ma si vede rifiutare 200 euro in più in busta paga. Francesca Pisano, 49 anni: "Mamma single, non vivrei lavorando solo per tutte le mense di Carbonia". Silvia Cadoni, 31 anni: "All'aeroporto caffè e pasta a 3,50 euro senza nemmeno l'acqua. In stagione fatturiamo 40mila euro al giorno ma per me nessun aumento". VIDEO INTERVISTE
I numeri choc del mercato del lavoro nell'Isola, un primo maggio dove c'è ben poco da festeggiare. Il contratto sicuro e blindato è realtà solo per l'11% dei lavoratori
Sembra incredibile ma la crisi sta continuando a colpire anche il settore food. Locali praticamente nuovi proposti ad appena 50mila euro, imprenditori che mollano la presa perchè non riescono a pagare l'affitto di duemila euro, tra via Dante e il tribunale. Nuovi disoccupati tra cuochi e camerieri: "I fondi della tassa di soggiorno utilizzati per Capodanno e Natale, nessun ristoro ai ristoratori, nemmeno a chi lavorava in mezzo ai cantieri", attaccano i rappresentanti dei ristoratori, "speriamo solo che il prossimo sindaco ci ascolti"
città c'è chi ha chiuso da tempo e fa un altro lavoro: "Contributi per dipendenti raddoppiati, per non parlare delle materie prime e della luce". Ma c'è chi fa notare che c'è chi lavora senza problemi e incassa: "Altro che sushi e spritz, basta aggiornarsi ed evolversi. Tanti, ormai, si fanno la pizza in casa"
In città sono pochissime le pizzerie che hanno superato i 30 anni di attività. Troppa crisi, troppa concorrenza e, soprattutto, l'avanzata di spritz e aperitivi nei weekend. Gigi Deplano: "Tassato all'80%, lavoro io e mia moglie. Un po' c'è la virata sul sushi ma la pizza si mangia ogni giorno". Gaviano Romano: "I giovani seguono le nuove mode a proposito di cibo, tra aperitivi e spritz. In dieci anni ho avuto un crollo delle vendite del 50% ma continuo a reggere facendo tutto da solo, dalla mattina alla sera". VIDEO INTERVISTE
Serrande abbassate e attrezzatura semi smontata nel locale di via Puccini gestito da 30 anni da Franco Faedda, frigoriferi già staccati in quello di via Giardini, gestito dal fratello Bebo: "Spero di trovare nuovi dipendenti e di ripartire". Il capoluogo continua a perdere punti di riferimento per le pizze, patatine fritte e panini. E, tanto per cambiare, ha giocato un ruolo importante anche il lungo periodo Covid tra lockdown e restrizioni
Il settore food non conosce crisi, o quasi. Raffica di locali in vendita da San Benedetto alla Marina. Con prezzi differenti: ai bordi di via Dante bastano 3mila euro al metro quadro, tra il rione portuale e il Corso si sale anche a 8400. Renato Giambarresi: "Ho portato per primo la pizza alla romana in città, gli affari sono un po' calati e voglio tirare i remi in barca". Salvatore Locci: "Dopo mezzo secolo vogliamo riposarci. In via Roma il cantiere ha portato a un calo solo la sera"
Ha retto solo un anno, in via Roma, l'unico Leader Price. Da 3 mesi sbarrato l'Md di via Mercalli, pare anche per questioni di affitto, chiuso dopo 10 anni quello di Pirri. Fare la spesa è diventato un lusso, gli ultimi dati choc: "Rincari quasi a doppia cifra e c'è l'imminente pericolo del caro bollette di luce e gas"
Prezzi ancora alle stelle, aumentano anche le richieste di accedere a finanziamenti bancari. Le dichiarazioni choc del presidente regionale dell'Adoc, Giuliano Frau: "Prostituzione per bisogno, succede anche se nessuno lo dirà spontaneamente. Troppe situazioni drammatiche, i servizi sociali sembrano quasi inesistenti: la gente viene costretta a domiciliare le bollette in banca"
Ore delicatissime, e decisive, sulle sorti della giunta regionale di centrodestra a guida sardo-leghista, che potrebbe tornarsene a casa: il governatore non cede e vuole costruire ospedali e villette invece dello stadio, ma gli alleati frenano e blindano sia la ristrutturazione di Brotzu e Oncologico di Cagliari che il nuovo stadio, che appare ancora lontanissimo. Aula rimandata a data da destinarsi
La chiusura di Manos Sport dopo 70 anni, Cenzo Manos: "Vado in pensione, sono mancati soprattutto i clienti giovani". La fine della boutique di via Crispi dopo più di un trentennio, Lino Paderi: "Colpa anche del lockdown e acquisti online. In più di 300 metri quadri abbiamo anche il giardino interno e doppio ingresso. Non riaprirà un altro negozio di vestiti: l'area per fare ristorazione c'è"
Italiane o straniere, poco cambia. Netto crollo delle assunzioni di badanti, i figli si improvvisano assistenti dei genitori disabili o malati. L'allarme di Simone Onnis: "I soldi non bastano più ma gli anziani, così, sono a rischio. Siamo stati costretti a fare dei corsi gratuiti per insegnare tutte le regole base dell'assistenza"
Nella Marina "mangereccia" c'è chi ha deciso di abbassare le serrande. O vendita o buonuscita più affitto mensile, ma non è tutto rose e fiori. Gianluca Mureddu: "Bollette, tasse e personale da assumere: dobbiamo chiedere cifre più basse anche se un locale è nuovo e super attrezzato"
Ha aperto una paninoteca ad agosto 2021, Sara Maglione. La giovane imprenditrice si è arresa dopo un anno, fatale l'aumento dei prezzi: "Pane a 9 euro, 25 litri di olio passati da 35 a cento euro e 1000 euro al mese di luce: in Italia è impossibile lavorare, non voglio indebitarmi sino al collo. Partire all'estero? Mai, la Sardegna è casa mia"
Luce alle stelle e affari in picchiata, i conti non tornano più e molti si arrendono o sono costretti a lavorare quasi 24 ore per portare il pane a casa. Giorgio Ibba: “Chiudo il negozio di abbigliamento, spero di affittarlo e dopo 35 anni farò altro: non voglio mangiarmi tutti i risparmi”. Marco, ristoratore: “Due bollette, 5mila euro pagati: stipendi in fumo, mi sto arrangiando facendo trasporti col mio furgoncino. Potevo prendere la disoccupazione ma ho una dignità e una famiglia da sfamare”
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