Finale nello stadietto da 15 mila posti, tifosi rimasti fuori delusi e inferociti: e il silenzio di Solinas blocca la nuova casa dei rossoblù

Mentre il Bari domenica riempirà i 50 mila posti del San Nicola, il Cagliari è costretto a lasciare a casa tantissimi supporters scontenti. Nuovo stadio: la Regione non risponde al Comune. “Non vuole costruire a Sant’Elia, ma a Su Stangioni: condannando i tifosi ad altri 10 anni di stadio provvisorio”.


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Mentre il Bari affronterà la finale dei playoff di serie B in un mega stadio da quasi 60 mila posti, il Cagliari dovrà farlo (come del resto accade per tutte le partite di campionato da 5 anni a questa parte) in un impianto provvisorio, non omologato per le gare Uefa, costruito su parcheggio e quasi incollato a un mercato civico, da soli 15 mila posti, e messo in piedi con tribune Dalmine rivestite da coperture di legno e plastica. 
Uno scenario non all’altezza e con pochi, e modesti, spazi insufficienti a contenere l’abbraccio dei tifosi desiderosi di sostenere Ranieri e la squadra in un momento importante della storia rossoblù. E mentre sui social cresce la delusione dei supporters del Cagliari che hanno atteso ore invano per poter vedere dal vivo Lapadula e compagni nella sfida di giovedì sera, monta l’irritazione in città per la vicenda legata alla costruzione del nuovo stadio che sarà intitolato a “Gigi Riva”.
La conferenza di servizi per il via libera tecnico è stata convocata dal Comune di Cagliari per il 3 luglio prossimo. I soldi del Comune (10 milioni) e del Cagliari (140) ci sono. Mancano solo quelli della Regione (50 milioni) indispensabili per garantire la copertura economica dell’operazione: senza queste risorse non ci potrà essere nessuna gara d’appalto per la realizzazione dell’opera.
 E purtroppo sul destino di questi denari certezze non ce ne sono. Il consiglio regionale nel febbraio scorso ha dato l’ok a un emendamento alla finanziaria che vincolava i 50 milioni per il “Gigi Riva” all’approvazione di un accordo di programma (da stipulare tra Regione e Comune) nell’ambito del quale si prospettava anche la definizione di un nuovo ospedale in città e il potenziamento degli uffici regionali di viale Trieste e del campus universitario di via Trentino.
Ma da allora tutto tace. Nonostante le diverse sollecitazioni del sindaco Truzzu (l’ultima lettera spedita al Governatore e all’assessorato regionale dei Lavori pubblici è del 22 maggio scorso), nessuno ha risposto: né il presidente Solinas, né l’assessore Saiu. E la bozza dell’accordo da parte della Regione non è mai arrivata. 
Un silenzio misterioso che sta rallentando tutta l’operazione. Dietro il quale, si mormora nei corridoi di palazzo Bacaredda, si nasconde la contrarietà politica della Regione alla costruzione del nuovo stadio a Sant’Elia. Solinas preferirebbe spostarlo a Su Stangioni per creare, al posto dell’impianto sportivo, e soprattutto davanti al mare, un polo ospedaliero nuovo di zecca con un rione con villette extralusso. 
Una soluzione che farebbe lievitare i costi del “Gigi Riva” dai 200 milioni attualmente previsti fino alla quota sorprendente di 300 milioni di euro (tra espropri di terreni privati, ingenti opere di urbanizzazione, strade e parcheggi da costruire, bonifiche, mitigazione del rischio idrogeologico e sistema di trasporto pubblico da organizzare) con un tempo di pianificazione di 5/6 anni come minimo, ai quali vanno aggiunti almeno altri 3 anni di costruzione. 
Un’idea, quella della Regione, che condannerebbe così il Cagliari a giocare nello stadio provvisorio per almeno altri 10 anni.


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