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Da domani, si parlerà di Piano Urbano del Litorale di “Cagliari”, l’ennesimo comune che procede in solitudine. Dall’ordine del giorno del Comune di Cagliari, riunione del 5 agosto: Linee strategiche per la redazione del piano del Parco Naturale Molentargius Saline elaborate dall’Ente Parco – Parere e indirizzi del Comune di Cagliari – (prot. n. 156 del 10.07.2014) – (punto 3/7° O.D.G. suppletivo del 17.07.2014);Piano di utilizzo dei litorali (PUL) – Adozione definitiva ai sensi degli artt. 20 e 21 della L.R. 45/89 e della procedura di valutazione ambientale strategica (VAS), ex direttiva 2001/42/CE e D.Lgs n. 152/2006 e ss. mm. ii. Controdeduzioni ed eventuale accoglimento delle osservazioni presentate – (prot. n. 182 del 31.07.2014);
Un altro Piano, senza un Piano Integrato dell’intero compendio marino e lagunare. Corretto nelle prerogative, in forte ritardo, forse fortunatamente. Tutti i comuni del Golfo procedono ognuno per conto proprio. Aggiungiamoci il Piano Portuale, il Consorzio Ramsar, il Parco di Molentargius e risulta difficile capire quale sia l’obiettivo. Per chi ci crede, solo Dio e Mosè pare abbiano diviso le acque. Cagliari, città capoluogo, dovrebbe dimostrare di essere capofila del progetto e dell’area metropolitana. Si apra il dibattito e si riuniscano intorno ad un tavolo allargato tutti i soggetti interessati. Il mare e il vento non si dividono nei confini daziari. Non si divida ciò che non si può dirigere. Nell’ipotesi che non ci siano le condizioni per trovare un accordo comune è opportuno che intervenga la Regione. Sarà compito del Presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore Cristiano Erriu, coordinare e pianificare gli interventi e cercare di unire gli interessi delle varie comunità.
Se questo non accadrà rischiamo di vedere il Poetto e il Golfo degli Angeli simile ad Arlecchino con azioni diversificate per tipologia e colori. Nei prossimi due giorni si concentreranno gli interventi e proseguiranno i lavori a Cagliari, mentre partiranno quelli di ripristino a Quartu. Nel mentre si discuterà sull’approvazione della delibera di adozione del P.U.L. e delle linee guida previste nel Piano di Molentargius.
Ma è giusto procedere con queste modalità? Crediamo di no. Riteniamo sia necessario prendere atto del ritardo accumulato che, fortunatamente, consente di coordinare gli interventi attraverso un progetto comune del territorio e permette un’accurata valutazione delle esigenze dei comuni coinvolti. Se prevarranno gli interessi locali e l’idea di operare con interventi disgiunti la natura presenterà il conto. I fenicotteri rosa stabiliscono i loro confini senza tenere conto di quelli daziari. Almeno credo.
Gianfranco Carboni