“Per il duplice omicidio di Dolianova ci sono state delle risultanze interdisciplinari molto importanti che hanno portato poi agli sviluppi processuali che saranno oggetto di dialettica dibattimentale. Mi posso limitare a dire che la ricerca, l’isolamento del DNA delle due vittime prima e il ritrovamento, poi, di tracce ematiche, successivamente associate agli indagati, ha consentito ad una svolta importantissima in queste indagini, come in tutte che ci uniscono all’arma territoriale. È una collaborazione veramente importante tra chi si dedica alle indagini tradizionali e noi che, con il nostro carattere tecnico-scientifico, abbiamo qualcosa in più che spesso, come in questo caso, diventa determinante. La particolarità della nostra attività sta proprio nella continua evoluzione, la difficoltà è quella di stare al passo con i tempi.
Noi siamo quattro reparti di investigazioni scientifiche in tutta Italia, facciamo capo ad un raggruppamento che a sua volta è inserito in un network europeo di scienze forensi.
Noi costantemente ci aggiorniamo, ci confrontiamo con i nostri colleghi delle polizie scientifiche a livello europeo, per il quotidiano ricorso a nuove tecnologie. Già 20 anni fa l’attività tecnico forense poteva contare su tecnologie completamente differenti rispetto a oggi. Anche la controparte però non sta a guardare: se prima diventava molto più semplice cogliere in castagna qualcuno ora anche il criminale si prende le proprie precauzioni. È uno stimolo comunque per fare sempre meglio e ci riusciamo”.
Tentato omicidio Orani 2020: “Per chi cercò di uccidere un soggetto di Orani, che per fortuna venne solo sfiorato da una rosa di pallettoni, furono abili i colleghi della compagnia di Ottana a trovare col metal detector il bossolo che non era stato raccolto dal criminale e, in questo caso, in un’attività svolta in laboratorio venne fatta la comparazione tra il bossolo sequestrato e due armi che furono sequestrate.
È possibile dare un’identità a questi bossoli per sapere da quale arma sono stati sparati e il risultato fu che erano due armi trovate in possesso a chi tentò l’omicidio.
Gli accertamenti interessano tutti i laboratori perché si parla di Ris ma siamo divisi in molteplici laboratori dove lavorano dei tecnici altamente specializzati. Ci sono quindi tanti piccoli Ris e il risultato positivo nasce proprio dalla somma delle risultanze che ogni laboratorio riesce a dare.
Le scienze forensi in Italia vengono adoperate da tanto tempo, per quanto riguarda i carabinieri già dagli anni 50. Inizialmente aveva quasi più scopi addestrativi che operativi e poi è cresciuto.
Sono tanti gli ambiti di cui si occupano ma l’evoluzione è avvenuta negli ultimi 20 anni ed è stato possibile ripescare casi passati. L’importante è avere reperti ben conservati che possono essere analizzati, l’unico limite è quello di risorse temporali e umane e anche economiche”.
Nel 2019 novembre maxi sequestro di ketamina, la droga dello stupro, a Cagliari: “Sempre in collaborazione con il comando provinciale di Cagliari abbiamo condotto un’interessante indagine.
Sono state sequestrate 14 bottiglie con le quali si è cercato di far entrare nel territorio questa droga.
Queste bottiglie poi vennero portate nel nostro laboratorio di chimica dove sono stati estratti, con particolari tecniche, i cristalli di ketamina, un quantitativo record a livello nazionale.
Non è l’unica droga, anche altre sostanze stupefacenti psicotrope trovano in tutto il territorio regionale un incremento negli ultimi anni davvero importante.
Per la marijuana non è facile scoprire le piantagioni, la forza del territorio è che è ampio e poco abitato e spesso impervio e facilmente occultabile agli occhi di chi possa attraversare il territorio dall’alto, ma grazie ai colleghi si rende tutto molto semplice”.
Risentite qui l’intervista al Capitano Enrico Concas
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