Vecchie cariatidi tornano, nella politica cagliaritana senza idee

I Riformatori rilanciano Mistretta. Maria Antonietta Mongiu in tandem con Zuncheddu e col giornale che attacca Pigliaru. A volte ritornano, mentre a regnare nei partiti a un anno dalle elezioni è la confusione. Scontri in strada e per la prima volta la Lega di Salvini trova proseliti


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Stanno succedendo un po’ di cose strane, nella politica cagliaritana. Appunti sparsi che denotano una sola certezza: non ci sono idee chiare sul futuro della città. Prendete il caso di Buoncammino: appena due settimane fa il sindaco Massimo Zedda lo indicava come un possibile grande polo per 27mila studenti a Cagliari, mentre nello stesso giorno il suo amico e assessore Paolo Frau proponeva di ospitare nell’ex carcere il parco Polaris, provocando la rivolta di Pula. Oggi la retromarcia di Zedda: ma quale polo per studenti, forse avevate sentito male. Ma no, facciamoci invece un museo della memoria cagliaritana, comunque qualsiasi cosa, ma non un supermercato. Il tutto alla presentazione delle giornate di primavera del Fai, dove va in scena lo strano binomio tra l’ex assessore di Soru Maria Antonietta Mongiu e l’Unione Editoriale, partner dell’iniziativa che vedrà l’apertura di Buoncammino il 21 e 22 marzo. La Mongiu che dal sito di Sardegna Democratica un tempo lanciava strali contro quella che a suo dire era la non corretta informazione, ora va a braccetto con Zuncheddu, e scrive sul giornale che sta portando avanti una campagna fortissima contro la giunta Pigliaru. La coerenza, prima di tutto, lei che quando partì Sardegna 24 diceva “Finalmente avremo un giornale libero per la nostra parte politica”. Dimenticata dalla politica regionale, peraltro senza che nessuno se ne sia realmente accorto.

Ma non è questo l’aspetto importante. Il problema è che non ci sono idee per cambiare Cagliari. E sale la tensione nei partiti e nei movimenti, come dimostra l’agguato di questa mattina al banchetto di Salvini in via Dante. Pensateci bene: avevate mai visto simpatizzanti leghisti nel centro di Cagliari? E invece risulta che si siano molti giovani pronti davvero a votare Salvini, che non è sicuramente un amante della Sardegna e un esempio di tolleranza. Sta succedendo che la violenza, soprattutto quella verbale su Fb, sostituisce la passione politica. Si va verso le comunali di Cagliari con confusione: oggi i Riformatori per un convegno sulla Città Metropolitana hanno rispolverato nientemeno che l’ex rettore Mistretta, bruciato come candidato sindaco nel centrosinistra una ventina di anni fa. Dove sono i volti nuovi, se rispuntano dalla naftalina i vari Mongiu e Mistretta? 

Serve subito chiarezza sulla prossima campagna elettorale, altrimenti i cagliaritani cominceranno a pensare che l’obiettivo dei circoli di sinistra sia piazzare gli iscritti a lavorare in Comune o in Regione. Le primarie del centrosinistra, si faranno o no? Zedda sarà il candidato naturale? Salgono nei rumors le quotazioni di Piero Comandini: il Pd potrebbe puntare su di lui come candidato sindaco. E il centrodestra, che fa? Resta immobile di fronte all’attivismo dei salviniani e di Fratelli d’Italia? Il candidato sindaco sarà Giuseppe Farris? E Piergiorgio Massidda, scende in campo o fa melina? I cagliaritani attendono risposte da tutti, non semplici slogan o tatticismi. Non c’è molto da attendere, la città è in crisi, il commercio sta morendo. Ma per favore, largo ai giovani. Non ripresentate vecchie cariatidi, hanno già dato. E i risultati si vedono.