Tazenda, Dentro le parole

Un intrigante viaggio “Dentro le parole” con la il nuovo progetto musicale dei Tazenda – in tour nell’Isola sotto le insegne del CeDAC per la Stagione 2017-18


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Un intrigante viaggio “Dentro le parole” con la il nuovo progetto musicale dei Tazenda – in tour nell’Isola sotto le insegne del CeDAC per la Stagione 2017-18 – Sezione Musica – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna: (dopo il debutto lo scorso venerdì 9 marzo alle 21 sul palco dell’Auditorium Comunale di ArzachenaGigi Camedda (piano e voce) e Gino Marielli (chitarra acustica, hang e voce) saranno protagonisti con Nicola Nite (voce leader e chitarra acustica) – martedì 24 aprile alle 21 nel Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer in occasione della XVII Mostra regionale del Libro in Sardegna e infine venerdì 27 aprile alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale per un raffinato concerto-spettacolo in chiave rigorosamente acustica, tra antichi e nuovi successi.

Sul palco – oltre ai due fondatori dei Tazenda e al cantante Nicola Nite, nuova “voce” della band – Marco Camedda (piano, djembè, darabouka), Massimo Cossu (chitarre acustiche, banjo, mandolino), Marco Garau (batteria, Cajón) e Massimo Canu (basso) – per un’intrigante antologia di canzoni – dall’inedita “Dentro le parole” scritta da Nicola Nite, Massimo Severo Sestu e Gino Marielli a“Pitzinnos in sa gherra”, da “Carrasecare” alla hit “Cuore e vento”, da “Madre Terra” a “Amore Nou”.

Un evento speciale per ripercorrere insieme agli artisti trent’anni di musica – dal primo album “Tazenda” (1988) che sintetizza la cifra stilistica del trio formato da Andrea ParodiGigi Camedda Gino Marielli, in una felice mescolanza di sonorità contemporanee e echi e stilemi della tradizione dell’Isola con una forte vocazione identitaria, da cui scaturisce la scelta di esprimersi in limba. Fin dalle origini i Tazenda si sono imposti sulla scena nazionale con la peculiarità di una musica pop-rock-etno-folk in sardo logudorese, dove chitarre e tastiere si intrecciano alle launeddas e all’organetto diatonico come alle voci dei tenores, per raccontare il presente affrontando temi delicati e scottanti, ma anche la magia e la bellezza dell’Isola nel cuore del Mediterraneo e cantare l’amore e il rimpianto trasfigurati in poesia come nella celeberrima versione de “No potho reposare” di Salvatore Sini e Giuseppe Rachel.

Il successo con “Disamparados” – che diventa “Spunta la luna dal monte” nella nuova versione in italiano presentata al Festival di Sanremo con Pierangelo Bertoli che ha curato la riscrittura della canzone (vincitrice della Targa Tenco), con cui conquistano il pubblico del Teatro Ariston, poi l’album “Murales” che vende oltre 200mila copie e la vittoria al Cantagiro con Paola Turci e di nuovo a Sanremo con “Pitzinnos in sa gherra”, scritta con la collaborazione di Fabrizio De Andréancora il nuovo disco, “Limba” che comprende la fortunata “Preghiera semplice” e “’Etta abba chelu”, eseguita insieme a Fabrizio De André.

Sarà poi la volta dell’album “Il popolo rock” preceduto dall’omonimo singolo, e “Fortza Paris”, poi nel 1997 la prima raccolta, “Il sole di Tazenda”, con tre brani inediti con cui si conclude una prima, importante stagione – con collaborazioni significative – da Gianni Morandi con il Coro degli Angeli, ai Simple Minds, Fabrizio De André e Pierangelo Bertoli, Mauro Pagani, Paola Turci, gli Inti-Illimani, Maria Carta, i Nomadi, Eros Ramazzotti, con concerti in Italia e negli Stati Uniti, in Canada, Australia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Belgio, Slovenia e a Cuba.

Andrea Parodi intraprende la sua carriera da solista, mentre Gino Marielli e Gigi Camedda decidono di proseguire l’avventura dei Tazenda e nel 1998 incidono “Sardinia” cui segue nel 2001 “Bios – Live in Ziqqurat”, con la voce della cantante algherese Claudia Crabuzza. Poi il singolo “Bandidos” che anticipa l’uscita dell’album “¡¡¡Bum-ba!!!” (2005), con undici brani inediti di genere prettamente latino-americano e cantati per gran parte in spagnolo. Sul palco di nuovo con Andrea Parodi per una serie di concerti nel 2006 e due nuovi brani “E sarà Natale” e “Armentos” e la registrazione del disco “Reunion” all’Anfiteatro romano di Cagliari.

Inizia poi una nuova fase creativa dei Tazenda con l’ingresso di Beppe Dettori (dopo la prematura scomparsa di Andrea Parodi): l’album “Vida” (2007) segna un ritorno alle sonorità originarie del gruppo, con sette inediti più alcuni pezzi storici, preceduto dal singolo “Domo mia” (dedicato a Parodi), scritto in collaborazione con Eros Ramazzotti. Sarà poi la volta di “Madre Terra” e dell’omonimo singolo con la collaborazione di Francesco Renga, e nel 2009 i Tazenda ritornano al Festival di Sanremo come ospiti, accompagnando sul palco Marco Carta in una rivisitazione de “La forza mia” – brano vincitore della kermesse. “Piove luce” in duetto con Gianluca Grignani annuncia l’uscita de “Il nostro canto – Live in Sardinia” (2009) cui seguirà due anni dopo il live del “Desvelos tour”. Nel 2012 esce “Ottantotto” e Beppe Dettori lascia la band.

Nicola Nite è la nuova voce dei Tazenda: il cantante algherese entra a far parte della band nel 2013 e intanto si annuncia la collaborazione con Mogol. L’esordio con il singolo “Il respiro del silenzio”, in duetto con il cantante dei Modà Kekko Silvestre e scritto insieme a Mogol, poi “Cuore e vento” ancora con i Modà (inserito anche nella nuova edizione di “Gioia”, quinto album dei Modà). Una nuova versione di “No potho reposare” con Bianca Atzei e finalmente il primo album con Nicola Nite, “Il respiro live”, tra una reinterpretazione dei pezzi storici e l’inedito “Amore nou”.

Nel 2016 – in occasione dei primi trent’anni di carriera, i Tazenda pubblicano una nuova raccolta, “S’istoria”, con l’omonimo tour e nel 2017 prende forma l’idea di un concerto spettacolo pensato per i teatri: “Dentro le parole” – che sarà anche il nuovo concept album della band. Un’occasione per riscoprire alcune delle più belle canzoni dei Tazenda – nella versione della nuova formazione, con la voce di Nicola Nite e l’inconfondibile mix di tradizione e modernità, sardo logudorese e italiano, tra metriche incalzanti e affascinanti e più intimistiche ballads oltre alle originali riletture di brani repertorio isolano. Come sottolinea Gino Marielli nelle note di presentazione:«Senza le parole non esisterebbero le canzoni e senza le canzoni non si avrebbe niente da offrire al pubblico, quindi il nuovo Tazenda-pensiero è “Viva le parole e ciò che c’è dentro”».


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