La lunga battaglia per avere i ticket per mangiare in mensa approda al palazzo di giustizia. A capeggiare la rivolta la Uil: "Negare il sacrosanto diritto al pasto è eccessivo, non ci resta altro che rivolgerci ai giudici"
Pranzo o cena? Oggi, nel capoluogo sardo, anche chi ha i ticket dovrà mettere mano al portafoglio. Chi gestisce un ristorante non accetta nessun buono pasto, e cresce la fronda di chi li ha vietati da tempo. Cristiano Aresu: "Su 10 euro di guadagno me ne restano 8, è come lavorare gratis". Fulvio Cocco: "Una fregatura, per il rimborso dovevo pure pagare alle Poste: me ne sono rimasti centinaia, ormai scaduti, sul groppone". GUARDATE le VIDEO INTERVISTE
I consumatori si arrendano: in tempi di aumenti dei prezzi, ora i ristoratori cagliaritani contestano apertamente i buoni pasto, perchè devono versare il 20 per cento delle commissioni. "Per tutta la giornata del 15 giugno i pubblici esercizi non accetteranno alcun pagamento tramite buoni pasto. Un blocco necessario per far arrivare alle Istituzioni l’appello, troppe volte ignorato, per una strutturale riforma di un sistema che, per via di commissioni al 20%, non è più economicamente sostenibile
“Per completare l’opera. Il tuo vaccino fa bene a tutti! “ è lo slogan scelto dall’amministrazione comunale di Sassari che aderisce all’iniziativa regionale degli Open Day vaccinali.
Chi si vaccinerà riceverà un buono pasto di 7 euro. Per aderire non è necessario prenotarsi
I cittadini che ne faranno richiesta compilando il modulo di autocertificazione predisposto dall’Amministrazione e risulteranno idonei avranno buoni pasto e pacchi alimentari, con all’interno prodotti sardi
Ha 49 anni e da ventuno è infermiere, Sergio Milia, residente a Dolianova: "I soldi del ticket mi servivano per una mini spesa, con quella cifra mica ci compri il mondo. Non sono un privilegiato, alcuni miei amici lavorano in certi enti pubblici e hanno buoni pasto anche di sette e otto euro"
Medici, infermieri e segretari che lavorano negli ospedali e nei centri dell'Ats della Sardegna furiosi "perchè non hanno ancora ricevuto i buoni pasto del 2019 e attendono il saldo di quelli del 2018. Quando si tratta di non pagare regolarmente, l'azienda si nasconde dietro impedimenti di varia natura, però spende soldi pubblici per un sistema elettronico di pagamento"
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