Carovita a Cagliari, la scelta di ristoratori e market: “Ora basta, il 15 giugno facciamo lo sciopero dei buoni pasto”

I consumatori si arrendano: in tempi di aumenti dei prezzi, ora i ristoratori cagliaritani contestano apertamente i buoni pasto, perchè devono versare il 20 per cento delle commissioni. “Per tutta la giornata del 15 giugno i pubblici esercizi non accetteranno alcun pagamento tramite buoni pasto. Un blocco necessario per far arrivare alle Istituzioni l’appello, troppe volte ignorato, per una strutturale riforma di un sistema che, per via di commissioni al 20%, non è più economicamente sostenibile

Carovita a Cagliari, la scelta dei ristoratori: “Ora basta, il 15 giugno facciamo lo sciopero dei buoni pasto”. I consumatori si arrendano: in tempi di aumenti dei prezzi, ora i ristoratori cagliaritani contestano apertamente i buoni pasto, perchè devono versare il 20 per cento delle commissioni. “Per tutta la giornata del 15 giugno i pubblici esercizi non accetteranno alcun pagamento tramite buoni pasto. Un blocco necessario per far arrivare alle Istituzioni l’appello, troppe volte ignorato, per una strutturale riforma di un sistema che, per via di commissioni al 20%, non è più economicamente sostenibile. A questa iniziativa aderiscono anche le imprese della distribuzione commerciale, dai piccoli esercizi di vicinato fino a supermercati e ipermercati della distribuzione organizzata. “Con questa giornata di sospensione del servizio vogliamo sensibilizzare i lavoratori e più in generale i consumatori sulle gravissime difficoltà che le nostre imprese vivono quotidianamente a causa delle elevate commissioni che dobbiamo pagare sui buoni pasto. – dichiara Emanuele Frongia, Presidente Fipe Confcommercio Sud Sardegna. Parliamo di una vera e propria tassa occulta che supera anche il 20% del valore del buono. La nostra è una protesta che ha l’obiettivo di salvaguardare la funzione del buono pasto perché se si va avanti così sempre meno aziende saranno disposte ad accettarli. Insomma, il buono pasto rischia di diventare davvero inutilizzabile. C’è bisogno di una vera riforma che renda il sistema economicamente sostenibile anche per le nostre imprese che in fin dei contisono quelle che danno il servizio ai lavoratori. Ma è altrettanto urgente far si che la prossima gara Consip da 1,2 miliardi di euro non venga aggiudicata con gli sconti delle precedenti perché saremo sempre noi a pagarli!”, spiega ancora Frongia.


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