E alla fine, anche Salvini scarica Solinas e vira su Truzzu. La via d’uscita a una situazione che per il Carroccio stava diventando pesante e imbarazzante, al leader del Carroccio l’ha garantita, quasi paradossalmente, la magistratura: il sequestro dei beni a Solinas, compresa la Range Rover da 100mila euro dalla quale era stato rubato il famoso computer che la finanza voleva sequestrare, disposto nell’ambito dell’inchiesta in cui il governatore è indagato per corruzione. Sequestro di beni, per un totale di 350mila euro, anche per il consulente Christian Stevelli e il fedelissimo consigliere regionale e uomo chiave del Psd’Az e della legislatura Nanni Lancioni.
Salvini, quindi, pur prendendo le distanze dalla magistratura (“Se la politica dovesse seguire i suoi tempi non farebbe nulla”), ha di fatto scaricato Solinas pochissime ore dopo la notizia del sequestro dei beni. E persino il suo vice Andrea Crippa, che per Solinas sembrava pronto a buttarsi in un burrone, ha detto che alla fine il candidato sarà proprio Truzzu.
I sardisti ora sono completamente soli. Per domani è convocata la direzione nazionale, nel pomeriggio a Oristano, in cui il Psd’Az dirà cosa vuole fare alle elezioni del 25 febbraio, se andare da soli, restare col centrodestra o scegliere altre strade, per esempio quella che porta a Soru. Ormai il tempo stringe: le liste, con il simbolo collegato, devono essere presentate sabato e domenica. E per allora, tutti i giochi devono essere chiusi.
In serata, arriva anche la nota ufficiale di Salvini. “La Lega, come da insegnamento di Silvio Berlusconi, è consapevole che l’unità del centrodestra è un valore da difendere. Per questo, il partito ricompatterà la coalizione anche in Sardegna, con senso di responsabilità e per amore dell’isola, nonostante lo sconcerto per le iniziative di parte della magistratura”.










