Il pesce costa più della carne, sin qui ci siamo. Ma se viene poi rivenduto in un ristorante a “peso d’oro”, forse c’è qualcosa che non va. Ecco lo scontrino con i prezzi, decisamente choc per tantissime persone, che si è visto staccare una coppia di cagliaritani che, per festeggiare un compleanno, lo scorso trentuno luglio hanno deciso di andare a cena in un ristorante nella zona di San Pantaleo, in Gallura, borgo pittoresco nell’area della Costa Smeralda. Una triglia a cinquanta euro, due piatti di fregule a novantasei, una bottiglia di vino 58. E stavolta, il “colletto” non è capitato a vacanzieri, ma a sardi. Dieci euro a testa per il coperto, poi subito settanta per un mix di crudo.
I venti euro a testa per il dessert, poi, sono l’amara ciliegina finale su un conto davvero da capogiro. 547 euro finali, la somma fa il totale: “Il titolare del ristorante ha poi fatto uno sconto solo perché conosce da tempo uno dei commensali. Ma, a prescindere, quelli sono i prezzi applicati a chiunque vada lì, davvero assurdi”, osserva, sdegnato, uno dei parenti della coppia cagliaritana.












