“Mio marito aggredito sotto casa a Cagliari, ora ha un chiodo nel femore: dovremo iniziare a uscire armati?”

Greca Miliddi alterna singhiozzi di tristezza a parole. La moglie di Pierpaolo Marcia, l’anziano mandato all’ospedale da uno straniero che l’ha scaraventato a terra per rubargli il borsellino, è molto impaurita: “Sindaco, non ci sentiamo più sicuri: ci sono state anche altre aggressioni, vogliamo maggiori controlli qui a Tuvixeddu”


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Racconta di aver pregato e pianto, sperando che l’intervento al femore del marito al Santissima Trinità filasse liscio. E ha atteso, pazientemente, di poterlo almeno vedere: lei in piedi, impaurita e angustiata per quanto capitato, lui ancora dolorante nel letto post operazione. Greca Miliddi è la moglie di Pierpaolo Marcia, il settantaseienne aggredito e rapinato da uno straniero in via Codroipo, a pochi metri dall’ingresso di quell’abitazione dentro la quale ha trascorso oltre mezzo secolo della sua vita con la sua Greca. L’operazione è andata bene, Marcia dovrà restare ancora qualche giorno in ospedale. “Non vedo l’ora che sia di nuovo a casa, da me e dalle sue figlie”, dice, sospirando, la donna. La polizia va avanti con le indagini, gli agenti preleveranno una copia della cartella clinica dell’uomo. La caccia all’aggressore è sempre aperta, soprattutto dopo la denuncia fatta dai parenti del settantaseienne. Ma, voglia di avere giustizia a parte, c’è un problema molto più grosso, legato alla sicurezza: “Non ci sentiamo più tranquilli, non siamo più sicuri. Dovremo forse uscire di casa armati, sindaco Truzzu?”, chiede Greca Miliddi. La zona di Tuvumannu-Tuvixeddu è sempre stata abbastanza tranquilli: un piccolo rione nel quale tutti conoscono tutti, in parole semplici. E dove si è pronti ad aiutare un vicino in difficoltà, come è avvenuto ieri, quando due residenti si sono messi all’inseguimento dello straniero, riuscendo a recuperare il portafoglio che aveva sottratto a Pierpaolo.

 

“Li ringrazio, hanno fatto ciò che hanno potuto”, prosegue Greca. Il suo cellulare, nelle ultime ore, ha squillato così tante volte che, a un certo punto, l’ha infilato nella borsetta per prendersi una mezz’ora di tranquillità: “Tanta solidarietà ricevuta anche da chi non sentivo da tempo. Purtroppo, qui nel rione so che negli ultimi tempi ci sono state altre aggressioni. A un uomo gli hanno anche rubato le chiavi di casa, un’altra donna invece mi ha detto di aver filmato un’aggressione vicino a piazza Medaglia Miracolosa. No, non ci sentiamo più sicuri e chiedo, al sindaco, che i controlli vengano rafforzati. Mia figlia mi ha già detto, comprensibilmente agitata, che non vuole che esca di casa, ancora di più in questi giorni che non c’è Pierpaolo. Ma io, alla mia età, voglio avere il diritto di vivere e andare dove voglio senza dovermi guardare le spalle”.

 

 


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