L’ultima opera di Manu Invisible: la street art all’Università

Del Zompo: “Quest’opera cerca di contribuire alla crescita di tutti noi, cercando di portare avanti idee e riflessioni. I mestieri del futuro? Avranno a che fare con la creatività, quella che per esempio propone Manu Invisible, il quale riesce ad abbinare cultura e bellezza


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Oggi, nell’Aula magna Capitini a Sa Duchessa nella Facoltà di Studi umanistici), presentazione dell’ultima opera di “Manu Invisible”, realizzata per l’Università di Cagliari.

L’iniziativa, nata per volontà del Rettore Maria Del Zompo, è stata subito fatta propria dalla Facoltà presieduta da Rossana Martorelli, e punta a migliorare un luogo di uso quotidiano appartenente alla collettività dei docenti e degli studenti, facendo perdere allo spazio individuato il carattere anonimo e sviluppando un maggior senso di appartenenza. L’opera realizzata è unica nel suo genere, sia perché in Italia è la prima realizzata all’interno di uno spazio universitario, sia per la tecnica e i materiali che Manu Invisible ha utilizzato.

“Avrei voluto vedere quest’aula magna in una veste diversa”, ha dichiarato Maria Del Zompo, Retore dell’Ateneo, “mi fecero conoscere Manu Invisible ai tempi in cui era testimonial del Contamination Lab. Chiesi ai miei colleghi di Studi Umanistici se avessero desiderato un contributo dell’artista, e tutti accettarono con piacere. Manu ha anche permesso di coinvolgere alcuni studenti che lo seguissero durante i lavori per cercare di comprendere maggiormente la tecnica utilizzata. Quest’opera cerca di contribuire alla crescita di tutti noi, cercando di portare avanti idee e riflessioni. I mestieri del futuro? Avranno a che fare con la creatività, quella che per esempio propone Manu Invisible, il quale riesce ad abbinare cultura e bellezza”.

CHI E’ MANU INVISIBLE – Diplomato al Liceo Artistico “Foiso Fois” di Cagliari, Manu Invisible intraprende il suo percorso artistico agli inizi del XXI secolo sul territorio sardo, per proiettarsi poi nel panorama europeo. Provenendo dal mondo dei Graffiti, mantiene l’approccio urbano di tale disciplina, manifestando una tendenza “propagandistica” nello stile e nel messaggio.

La sua arte comprende diverse sfaccettature: street art, muralismo e opere su piccolo formato. Egli è inoltre contraddistinto da un particolare abbigliamento: indossa un vestito nero con tracce di pittura di diversi colori, e porta una maschera color nero lucido dalle forme taglienti, ispirata alla geometria e alla notte.

Il 4 aprile 2016, davanti alla Corte di Cassazione, Manu Invisible viene prosciolto in formula definitiva, dopo essere stato assolto in primo e secondo grado presso il Tribunale di Milano, riconoscendo dunque il valore artistico dei suoi interventi.

L’artista ha proposto nel corso degli anni diversi progetti (oltre a mostre personali e collettive), portati a termine con la passione che lo accompagna sin dall’inizio del suo percorso. Si ricordano le mostre presso il Palazzo Regio di Cagliari e la Galleria Neurotitan di Berlino, e le opere d’arte sui blocchi di cemento new jersey realizzate lo scorso anno in Piazza del Duomo, Piazza Fontana e Bosco Verticale Boeri a Milano.

Nel 2017 Manu Invisible è stato Testimonial del Contamination lab dell’Università di Cagliari, ha partecipato al “Meeting of styles Milan” con l’opera “Art. 639 reato di espressione”, ha realizzato l’opera “Movimento” in memoria di Antonio Gramsci per la rete “Nino dove sei?”, in partenariato con il festival Leggendo Metropolitano, e preso parte al progetto “Portatori di colore” a Srebrenica (Bosnia), in collaborazione con Alessio Cabras e “City of hope”.

Primo lavoro dell’artista nel 2018 è stato il tributo a Michelangelo Buonarroti, eseguito nell’omonimo Liceo Scientifico di Cagliari.