Quella di ieri è una giornata che i tifosi rossoblù non dimenticheranno mai. Dopo una telenovela senza fine, il Cagliari è nuovamente nella sua terra, nella sua casa e, soprattutto, è tornato tra la sua gente, fra tutti quei Sardi che hanno un rapporto viscerale con la loro squadra del cuore, che non hanno mai mollato nonostante le tante promesse fatte al vento e che sono rimasti sempre vicini a società, staff tecnico e giocatori. Il ritorno al Sant’Elia è dedicato soprattutto a tutti quei supporters che hanno ingoiato in questi 18 mesi tanti bocconi amari difficili da digerire ma che con la loro passione non hanno mai smesso di crederci. La prestazione della squadra, per questi motivi, passa in secondo piano, è più importante godersi il ritorno in quello stadio, la dimora del Cagliari Calcio dal lontano 1970, forse anche più del risultato finale del match contro il Catania. L’emozione dei giocatori era palpabile tanto da compiere i soliti errori sui calci piazzati e andare subito sotto e costringendoli a rincorrere sin dai primi minuti.
Più che il gioco sono stati i 5000 cuori rossoblù a spingere l’undici di Diego Lopez a tornare in carreggiata e poi vincere questa difficile sfida. L’esultanza di Pinilla è il simbolo di questo ritorno, con quell’abbraccio che idealmente stringeva anche tutti coloro che non sono riusciti ad essere presenti per diversi motivi, non ultimo quello della capienza. Questa riapertura dello stadio però è solo il primo passo. Bisogna restituire la dignità a tutti i sostenitori del Cagliari e, per farsì che accada, tutte le parti in causa devono mantenere la parola data costruendo un nuovo stadio. Ora il secondo passo da fare è quello di cercare di portare la capienza del Sant’Elia a pieno regime il prima possibile. Queste sono le priorità dei tifosi che si augurano che la strada sia finalmente in discesa. La questione stadio sembra volgere al termini (gli scongiuri sono d’obbligo visti i precedenti) e ora in tantissimi vorrebbero anche il ritorno della radiocronaca integrale e soprattutto in diretta. La speranza è che il ritorno nella tanto amata Sardegna generi novità anche riguardo ad un servizio che per i tifosi è di fondamentale importanza di cui i Sardi si sentono letteralmente derubati.












