Due ulivi secolari hanno trovato casa nella Fattoria Molto Sociale di Fondazione Domus de Luna: sono stati trapiantati ieri per simboleggiare amicizia, fratellanza e natura, incrementando, così, l’armonia del luogo che, pian piano, prende sempre più vita. A darne notizia è il fondatore della Onlus Ugo Bressanello:
“Nonostante il maestrale e l’acqua fredda che faceva inverno, due ulivi centenari hanno trovato il caldo abbraccio dei ragazzi della Fattoria molto Speciale.
Un regalo di Cantine Nuraghe Antigori che rimarrà nel tempo a testimoniare amicizia”. Un progetto, quello della Fattoria Molto Speciale, che prevede la bonifica e il recupero di un terreno di sei ettari con l’obiettivo di restituire dignità alla terra maltrattata dall’uomo, realizzando agricoltura e allevamento sociale, aprendo un centro di addestramento di cani di assistenza, accogliendo minori e giovani adulti con fragilità psichiche.
La Fattoria vuole essere simbolo della rinascita sia per chi l’ha costruita e la vive ogni giorno, che per i beneficiari dei suoi servizi. 6 ettari di terreno,
13 serre da ripristinare, 2 piccoli casolari da riqualificare: questi i numeri della Fattoria che prende vita.
“Il ripristino e mantenimento del patrimonio naturale e la tutela delle sue risorse” si legge nella descrizione ufficiale del progetto “hanno l’obiettivo di offrire opportunità di crescita personale e professionale a tanti soggetti fragili e in condizioni di svantaggio. Allo stesso tempo, disabili, minori e giovani con fragilità psichiche sono coinvolti in attività come la pet therapy e l’ortoterapia, si prendono cura di animali salvati da situazioni precarie o di disagio e svolgono attività ricreative e laboratoriali in natura.
L’obiettivo comune è riacquisire consapevolezza delle proprie capacità, trovando nell’ambiente naturale un alleato. Così tra alberi fruttiferi, cani d’accompagnamento, asini e caprette sarde, il centro diurno, il punto ristoro e il centro di addestramento cinofilo coinvolgeranno tutti a seconda dei diversi interessi ed esigenze, in uno scenario bucolico che presto tornerà a splendere”.











