Dal Miur nuovo “schiaffo” alla scuola di chirurgia di Cagliari: “Giovani costretti a emigrare”

Niente da fare. Per il secondo anno consecutivo il ministero dell’Istruzione boccia la scuola di specializzazione dell’Ateneo cagliaritano: “Effetti devastanti anche per i pazienti, non ci sarà più un numero di medici adeguato alle necessità


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di Paolo Rapeanu

Una mazzata bella e buona, che arriva per il secondo anno consecutivo e che “colpisce” tantissimi aspiranti chirurghi. Il ministero dell’Istruzione mette i lucchetti alla scuola di Chirurgia generale dell’Università cagliaritana. La denuncia arriva da Arturo Maullu, coordinatore del dipartimento Università Fgu della Gilda Unams: “Quest’anno, nonostante gli sforzi fatti dal rettore, dal direttore della scuola e dalla organizzazione sindacale che rappresento con alcuni incontri al Miur, assistiamo all’ennesima beffa. L’anno scorso le motivazioni prodotte dall’osservatorio” sembravano “politiche, bisognava tagliare e il soggetto politicamente più debole dovette soccombere”. E quest’anno? Appunto, “la beffa”.
“Gli effetti saranno devastanti poichè la nostra Regione è già carente di personale medico, quello in servizio ha un’età media particolarmente elevata nei prossimi dieci ani perderemo circa il cinquanta per cento dei medici che cesseranno dal servizio per limiti d’età, ora perderemo anche altri nove specializzandi per ogni anno accademico”. E per i chirurghi sardi di domani c’è un’unica strada: “I medici in formazione specialistica dovranno emigrare”.


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