Cagliari, per i riti della Settimana Santa bar e locali obbligati a togliere i tavolini

Una “saggia decisione nel centro storico” secondo Marcello Roberto Marchi


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Saggia ed opportuna la decisione dell’Amministrazione Municipale di Cagliari di obbligare i bar e i ristoranti a togliere tavolini,sedie ed ombrelloni dalle strade interessate dai Riti della Settimana Santa e di Pasqua. Lo dispone la Determinazione n.1635 del 14 marzo 2018, a firma del Dirigente del Servizio SUAPE, Attività produttive e Turismo Dr. Gian Battista Marotto,  pubblicata all’Albo Pretorio  del Comune e resa nota a tutti i titolari e responsabili delle concessioni in atto.

E, quindi, anche controlli rigidi e massima severità. Ciò in base ad uno specifico provvedimento adottato dal Comandante della Polizia Municipale  Mario Delogu il 13 marzo scorso e diramata a tutti i Servizi interessati. Ciò, nell’ambito della celebrazione dei Riti della Settimana Santa, inseriti nel programma ” Grandi eventi identitari della Città di Cagliari “, precisa il provvedimento, di cui alla Delibera della Giunta Municipale n. 28 del 24 marzo 2015., che ha annovera appunto la Settimana Santa, le Processioni e i riti ad essa collegati tra le manifestazioni di alto interesse pubblico.Per tali ragioni, pertanto la Determinazione adottata dal Dirigente del SUAPE dispone ” delle concessioni di suolo pubblico ricadenti nelle Vie e nelle Piazze interessate dalle processioni in programma nell’ambito delle celebrazioni della Settimana Santa ” secondo i giorni e gli orari indicati dal Corpo della polizia Municipale.

Che interessano  le celebrazioni organizzate dalla Congregazione Mariana, dall’Arciconfraternita del Gonfalone, dall’Arciconfraternita della Solitudine e dall’Arciconfraternita del SS. Crocifisso.il Calendario che riportiamo qui di seguito è quello emanato dal Comando della Polizia Municipale. L’auspicio è che ci sia la massima collaborazione da parte  dei concessionari del suolo pubblico e che chi è preposto a far rispettare le regole intervenga con decisione e la dovuta severità.


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