Immagini scattate questa mattina e raccontate dalla consigliera Stefania Loi: “Sta arrivando nelle case dei cagliaritani la bolletta della TARI.
Ci avevano raccontato che sarebbe diminuita.
E in effetti… qualche euro in meno c’è.
Giusto il necessario per comprare un flacone di disinfettante — utile, visto lo stato delle nostre strade.
La foto che vedete è di stamattina, scattata appena mezz’ora fa, ed è stata segnalata da persone che ogni giorno percorrono via Roma per andare al lavoro.
Sotto i portici, davanti ai nuovi–vecchi alloggi universitari, si vedono macchie che sembrano sangue o vomito, accanto ai resti di un giaciglio di fortuna.
E — dettaglio non secondario — quelle persone dormivano ancora lì, incuranti del passaggio di chi andava al lavoro.
Una scena che racconta tutto:
il degrado urbano, l’abbandono, la mancanza di decoro e, insieme, la totale assenza di politiche sociali e di dignità per chi vive ai margini.
Una città che non si prende cura né dei luoghi né delle persone.
Nel frattempo, i lavaggi restano spot: un getto d’acqua ogni tanto, giusto per le foto.
E mentre la città si sporca e si spegne, noi continuiamo a pagare la TARI, la tassa sull’illusione della pulizia.
Ieri la maggioranza ha approvato il DUP, il Documento Unico di Programmazione:
quello che dovrebbe indicare il futuro della città.
Peccato che dentro non ci sia nemmeno una strategia per affrontare il presente.
Nessuna idea per il decoro urbano.
Nessuna azione per la povertà crescente.
Nessuna visione per una città più vivibile e più giusta.
Si parla di “rigenerazione”, di “attrattività”, di “nuova immagine di Cagliari”.
Ma la realtà è questa: una città sporca, abbandonata, che nasconde la sua fragilità sotto una patina di propaganda.
Paghiamo la TARI per lavare le strade, ma serve solo a lavare le coscienze.
E Cagliari resta lì: sempre più sporca, sempre più sola, sempre più dimenticata”.










