Hanno sfilato con i trattori e, sopra, le barre, nel centro di Cagliari: una scena mai vista prima, ma quanto fatto oggi da allevatori e pastori sardi, in lotta contro le nuove regole europee su coltivazioni, cibi sintetici e farine animali, potrebbe essere solo la prima clamorosa forms di protesta. I loro colleghi del nord Sardegna si sono uniti bloccando la Statale 131, loro continuano a presidiare il porto in viale La Playa, di sicuro sino a lunedì: “L’obbiettivo è quello di andare ad oltranza, sino a quando una nostra delegazione non verrà ricevuta a Roma dal ministro Lollobrigida. Arriveremo a Roma, è poco ma sicuro”, promette Roberto Congia, organizzatore del presidio cagliaritano. Ennesima notte all’addiaccio, ci si scalda grazie al falò e ci si ritempra con qualche canto, rigorosamente sardo, e del buon vino.
L’asse con il movimento spontaneo “Riscatto agricolo”, che ha portato contadini e allevatori a bloccare strade e porti nelle altre regioni italiane prosegue e si rinsalda: “Manifesteremo sino a quando lo faranno i nostri colleghi del resto del Paese”, ricorda Congia. E il numero di manifestanti sardi è destinato a crescere: ci son stati nuovi contatti con gli autotrasportatori, altra categoria che punta il dito contro l’Europa “per le troppe tasse e i nuovi balzelli tirati fuori per farci pagare sempre di più”. I tir sono attesi al porto “all’inizio della settimana prossima. Speriamo davvero che anche loro si uniscano alla battaglia”.








