Ambulanze bloccate, in attesa anche per ore, e troppi pazienti da visitare ed, eventualmente, da smistare nei reparti. Dove, però, i posti a disposizione sono tutt’altro che infiniti. Scoppia nuovamente l’emergenza negli ospedali di Cagliari, il Brotzu su tutti, ma anche al Santissima Trinità la situazione non è rosea. Dopo la notizia data dal nostro giornale, che ha raccolto gli sfoghi di alcuni volontari delle associazioni del 118, (Cagliari, ambulanze in fila davanti al Brotzu: “Bloccati da ore con i pazienti sulle barelle”) arriva la conferma dell’Usb, con il suo responsabile regionale della sanità, Gianfranco Angioni. Che amplia il panorama delle criticità e delle situazioni di emergenza. Non si sta male solo fuori, nel piazzale, ma anche dentro il più grosso ospedale sardo: “Il Brotzu è in stato perenne di emergenza e in stato assedio. Le istituzioni devono dare immediato supporto. I pazienti arrivano da tutto il territorio regionale, una situazione che organizzativamente e umanamente è diventata inaccettabile”, denuncia Angioni. Che parla di “pronto soccorso e reparti in stato d’assedio. Serve urgentemente ridefinire a livello dei diversi ospedali una predisposizione dei ricoveri. Il Brotzu non può essere lasciato solo in questa emergenza anche per la recrudescenza del Covid”. Insomma, l’ultimissima beffa è il ritorno del virus. “È inaccettabile che i reparti di medicina generale e d’urgenza, chirurgia, urologia, cardiologia, neurologia e stroke, nefrologia e tutti gli altri reparti possano farsi carico di questa enormità di pazienti che giustamente hanno bisogno di avere risposte di assistenza e di cure”. E il monitor del pronto soccorso mostra numeri a doppia cifra, 17, per quanto riguarda i pazienti in attesa di essere visitati e ben quindici in visita. Dati della tarda serata, un paio d’ore fa la situazione era pure peggiore.
“Oramai stremati da carichi di lavoro insostenibile, i medici, gli infermieri, gli Oss e tutto il personale sanitario e tecnico di tutte le unità operative hanno già pagato pesantemente durante l’emergenza pandemica e non possono continuare a farsi carico di responsabilità che sono in capo alle istituzioni regionali”. E non va meglio nell’altro grande ospedale del capoluogo sardo che lavora a pieno ritmo, il Santissima Trinità. Il monitor ufficiale aiuta anche in questo caso: c’è qualche codice rosso, quindi massima priorità, poi una quindicina di pazienti “gialli” in visita e ben ventidue persone, nessuna fortunatamente in gravi condizioni, in attesa tra le sedie del pronto soccorso e, tra le ambulanze, nel piccolo piazzale esterno.









