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Allerta incendi in Sardegna, già 149 i roghi registrati a giugno e 500 gli ettari andati in fumo

Alessandro Sorgia: "La Regione cambi rotta, servono uomini, mezzi e scelte serie".

di Valeria Putzolu
24 Giugno 2025
in il-diavolo-sulla-sella, sardegna

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Allerta incendi in Sardegna, già 149 i roghi registrati a giugno e 500 gli ettari andati in fumo

“Anche quest’anno la Sardegna brucia e la politica regionale si fa trovare impreparata. È intollerabile che le gare per gli elicotteri antincendio siano andate deserte, lasciando scoperta una zona cruciale come il Sulcis e costringendo i territori ad affrontare incendi devastanti senza la minima copertura aerea. Ogni minuto di ritardo significa ettari in fumo, aziende agricole compromesse, ambiente distrutto. Eppure, ci troviamo ancora una volta a rincorrere l’emergenza anziché prevenirla.” Lo dichiara con fermezza l’On. Alessandro Sorgia, che ha depositato una dettagliata interrogazione alla Presidente della Regione e all’Assessore della Difesa dell’Ambiente.
La situazione è gravissima: oltre 260 incendi si sono già verificati nei primi mesi del 2025, di cui 149 solo a giugno. Più di 500 ettari sono già andati in fumo. Eppure, a fronte di numeri dichiarati che parlano di oltre 9.500 operatori impiegati nella campagna antincendi, sul campo ogni giorno sono effettivamente presenti solo poche centinaia di uomini. Troppo pochi per un territorio così vasto, troppo pochi per intervenire con tempestività. In diverse fasce orarie e in intere aree dell’isola manca qualsiasi presidio attivo.
Sorgia non usa mezzi termini: “Non bastano i comunicati propagandistici e i droni nei convegni: serve gente in divisa sul campo, serve presenza costante, servono elicotteri realmente operativi ogni giorno. La Regione dovrebbe adottare procedure semplificate anche a livello europeo per dotarsi subito dei mezzi mancanti, perché i tempi della burocrazia non sono compatibili con le urgenze ambientali.”
A peggiorare il quadro, spiega il consigliere regionale, ci sono i ritardi nella manutenzione della rete di comunicazione radio, elemento strategico per il coordinamento degli interventi. La gara è slittata ad aprile a causa del blocco del bilancio regionale, vincolato a scelte politiche su altri fronti come la sanità. Così, la Regione ha dovuto ricorrere a contratti di emergenza e proroga, lasciando scoperto un settore vitale proprio nel cuore della stagione degli incendi. “La stagione antincendi è iniziata da tempo, ma la politica è ancora ferma. È tempo di ripensare le priorità e dare all’ambiente e alla sicurezza delle comunità il posto che meritano”, incalza Sorgia.
Anche sul fronte della prevenzione le criticità sono evidenti. In molte aree colpite dai roghi, gli incendi si ripetono ogni anno negli stessi luoghi, con modalità ricorrenti. Eppure mancano pattugliamenti, videosorveglianza, azioni mirate di intelligence. “Chi vive e lavora sul territorio conosce i punti più vulnerabili. Servono strategie vere contro gli incendi dolosi, non solo repressione a posteriori ma prevenzione, controllo del territorio e ascolto degli amministratori locali”, aggiunge Sorgia.
E conclude con un monito chiaro: “Chi combatte il fuoco ogni estate, chi ci mette la faccia e la fatica, ci chiede meno tecnologia da laboratorio e più uomini, più mezzi, più manutenzione. Se non si cambia rotta, rischiamo di perdere non solo ettari di territorio ma anche la fiducia dei cittadini nella capacità della Regione di proteggerli”.

Tags: Sardegna
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