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Tyrrhenian Link a Quartu, il Comune smonta gli attacchi: “Col cavo energia pulita e zero espropri”

di Paolo Rapeanu
23 Luglio 2024
in hinterland, zapertura1

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Tyrrhenian Link a Quartu, il Comune smonta gli attacchi: “Col cavo energia pulita e zero espropri”

Ci sono state le proteste, le urla, addirittura le minacce arrivate tramite messaggi vocali. Sul Tyrrhenian Link a Quartu (il doppio cavo sottomarino approderà a Terra Mala per, poi, raggiungere Selargius) le polemiche non mancano, e i toni vanno anche oltre il consentito. E così, dopo tesi e attacchi portati avanti dal comitato di cittadini, con dentro qualche politico ben noto nell’hinterland cagliaritano, il Comune di Quartu decide, carte e documenti alla mano, di ribattere, confutandole (cioè producendo atti tesi a smentire) almeno le principali accuse mosse da oltre un anno. E lo fa con una ricca nota, firmata dalla presidentessa dell’attuale Consiglio, maggioranza e assessori della Giunta Mila: c’è subito spazio per una “ferma condanna dell’aggressione verbale di inaudita violenza rivolta al sindaco. Colgono l’occasione per riaffermare con convinzione la totale condivisione delle scelte politiche assunte, garantendo, ancora oggi e per il futuro, piena coesione e sostegno, nonché assoluta vicinanza sotto il profilo personale e umano. Le scelte politiche assunte in questi anni di Amministrazione sono state sempre condivise e rivendicate con forza da ogni gruppo politico che compone la nostra maggioranza e continueranno ad esserlo. In queste settimane sono pervenute, attraverso differenti canali, varie affermazioni che ci sentiamo di confutare, argomentando con onestà intellettuale e responsabilità amministrativa, dovuta ai nostri cittadini”.

Ed ecco carte, documenti e progetti e una serie di veri e propri “botta e risposta”. Al netto di qualunque polemica, sono i documenti ufficiali di Terna. Più tutte le spiegazioni del caso.

Il Comitato No Tyrrhenian Link sostiene che: “I lavori, svolti dalla società Terna Spa, sono finalizzati all’esportazione dell’elettricità prodotta dagli speculatori con le pale eoliche e i pannelli fotovoltaici, attraverso una stazione di smistamento, una di accumulo e un cavo sottomarino ad alta tensione diretto prima in Sicilia e da lì in Campania. Questa nuova e ingombrante servitù non ha alcuna utilità per l’approvvigionamento energetico in Sardegna, ma rappresenta solo l’ennesima ingombrante servitù imposta senza tenere in considerazione le sarde e i sardi”.

Su questa osservazione il Comune di Quartu osserva che: “Un collegamento elettrico non è unidirezionale, non è ‘diretto in Campania e in Sicilia’, regioni che producono molta più energia di noi da rinnovabili. Il TL è un elemento di una rete più complessa che consente esportazione e importazione. La Sardegna non è un produttore particolarmente importante di energia da fonti rinnovabili (7° per eolico, 6° per fotovoltaico, 5° per kw/abit), al contrario la quota principale di produzione proviene ancora da centrali tradizionali a carbone, altamente inquinanti e la cui chiusura è giustamente prevista negli anni immediatamente a venire. Se oggi la produzione globale è superiore al consumo locale, con la chiusura annunciata e auspicabile delle centrali a carbone, la Sardegna produrrà meno del 50% del proprio fabbisogno.

La conclusione è che per anni la Sardegna sarà importatrice di energia elettrica, e il TL sarà indispensabile per garantire l’approvvigionamento minimo necessario. È quindi auspicabile che nei prossimi anni ci sia un riequilibrio che consenta a tutti sicurezza e disponibilità di energia”.

Il Comitato No Tyrrhenian Link sostiene che: “La comunità quartese è in apprensione per quanto accadrà nel suo territorio, dove è previsto l’approdo del cavo sottomarino proveniente dalla Sicilia, presso Terra Mala. Secondo il Piano di utilizzo del litorale, in fase di approvazione, si tratta di una zona classificata “Ambito 3 Naturalistico Ambientale” e si trova a pochissima distanza da Mari Pintau, la famosa spiaggia inserita tra i siti di Rete Natura 2000 come zona Sic, che recentemente ha ottenuto il riconoscimento della bandiera blu. Il punto previsto per l’approdo del cavo si trova presso il villaggio di Marina delle Nereidi dove risiedono 120 famiglie, compresa una comunità assistenziale e varie strutture ricettive e servizi legati al turismo”.

Su questa osservazione il Comune di Quartu osserva che: “Il luogo di arrivo del cavo si trova a 3.5 km da Mari Pintau, con un promontorio a separare i due siti.

Il Pul classifica tutta l’area all’interno della quale è il punto di arrivo, come Z9, “area antropizzata” e diversamente non poteva essere, considerata l’attività di edificazione che si è sviluppata, addirittura, proprio nel punto di arrivo, senza neppure una lottizzazione, con le immaginabili conseguenze ambientali. La lottizzazione Marina delle Nereidi è a oltre 300 metri dal punto di arrivo (3 campi di calcio).

Tuttavia, ciò che più ci preme sottolineare sono le caratteristiche di questa infrastruttura.

L’arrivo del cavidotto non avverrà mediante scavo aperto, per non interferire con l’arenile, ma con tecnica di perforazione orizzontale sotterranea. Il cavo, superato l’arenile, proseguirà in una tubiera di sezione 80×80 cm posta a 170 cm di profondità, analoga al cavedio-cavidotto di qualunque sottoservizio ben concepito, con all’interno due cavi di circa 15 cm di diametro che, costituendo campo statico, non producono all’esterno campo elettromagnetico. All’approdo a terra viene predisposta, sempre in interrato, una buca di 25x3x2 metri, posta all’interno del piazzale (fermata del bus), per la giunzione dei cavi.

Si aggiunga per di più che, nel punto di approdo, la distanza dalla battigia al parcheggio asfaltato esistente è di circa 5 metri, in sostanziale assenza di un vero e proprio arenile, facendo cadere ogni ulteriore dubbio sull’incidenza rispetto alla fruizione”.

 

Il Comitato No Tyrrhenian Link sostiene che: “Centinaia di persone vedranno i propri terreni gravati da servitù, nonostante in molti casi siano ancora all’ oscuro di tutto”.

Su questa osservazione il Comune di Quartu osserva che: “Come evidenziato nell’immagine sotto allegata, il percorso ufficiale nel territorio di Quartu corre in corrispondenza del tracciato delle strade pubbliche, senza creare alcuna servitù ai cittadini”.

Il Comitato No Tyrrhenian Link sostiene che: “I comitati No Tyrrhenian Link di Quartu e di Selargius hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica, denunciando la mancata consultazione pubblica prevista obbligatoriamente dalla legge italiana (codice dei contratti) e dalla Legge Europea (Regolamento UE 347/2013), che di fatto ha estromesso completamente la comunità quartese da una decisione che riguarda il futuro del proprio territorio”.

Su questa osservazione il Comune di Quartu osserva che: La consultazione obbligatoria per legge, si è tenuta nelle forme previste dalla legge stessa, il 4-5-6 ottobre 2021, e il 13 aprile 2022, rese pubbliche attraverso l’affissione di manifesti e locandine. Le modalità della consultazione e tutti i documenti relativi sono rintracciabili al link: https://www.terna.it/it/progetti-territorio/progetti-incontri-territorio/Tyrrhenian-link”.

Il Comitato No Tyrrhenian Link sostiene che: “La Giunta di Quartu Sant’Elena con una delibera del 19/04/2023 aveva previsto che il Consiglio Comunale avrebbe dovuto approvare il protocollo d’intesa e la convenzione con Terna Spa, ma ancora tale discussione non è mai stata affrontata dal Consiglio”.

Su questa osservazione il Comune di Quartu osserva che: “Il protocollo d’intesa che la Giunta proponeva al Consiglio comunale di approvare, prevedeva, su richiesta della stessa Terna, la sottoscrizione contestuale da parte dei Consigli di Quartu Sant’Elena, Maracalagonis, Sinnai, Settimo San Pietro, Quartucciu e Selargius. Il dissenso espresso dal Consiglio comunale di Selargius, Comune interessato principalmente dall’infrastruttura, prima con dichiarazioni di vari esponenti e poi formalizzato con un ricorso al Presidente della Repubblica, ha reso, di fatto, inattuabile quella approvazione congiunta. L’approvazione della Giunta di Quartu, a questo punto, rimaneva limitata a quanto incidente sul proprio territorio comunale, all’interno del quale non erano previsti espropri né servitù. A oggi non risulta ancora iniziata la realizzazione di opere, ma solo prospezioni preliminari su alcuni tratti del percorso e del punto di arrivo. Per queste ragioni non è stato possibile convocare il Consiglio Comunale, che si esprimerà unicamente nel caso in cui tutti i Comuni sopra richiamati sottoscriveranno il protocollo di intesa”. E dal Comune arrivano anche due considerazioni finali: “In sede di confronto con Terna, la Giunta ha chiesto se fossero state prese in considerazione differenti localizzazioni del punto di arrivo sardo, come ad esempio il Porto industriale di Cagliari. Tale ipotesi è stata scartata in quanto la localizzazione della Stazione di smistamento a Selargius, realizzata a suo tempo con l’approvazione dello stesso Comune di Selargius, rendeva inopportuna la localizzazione del punto di arrivo sul lato ovest del Golfo, troppo distante, e altrettanto inopportuna per la presenza di un traffico marittimo di alto tonnellaggio su basso fondale, che avrebbe comportato dei rischi per l’integrità del cavo. È stato allora raccomandato che il passaggio dei cavi interessasse esclusivamente la sede stradale pubblica. In conclusione, la necessità di realizzazione del collegamento è dimostrata per “garantire la sicurezza degli approvvigionamenti elettrici a fronte del decommissioning degli impianti a carbone, l’integrazione dei mercati e della nuova capacità di generazione rinnovabile, rappresentando pertanto un fattore abilitante per la transizione energetica. Questa amministrazione è attenta alla tutela del proprio territorio ma senza pregiudizi nella valutazione delle opere proposte, sotto i profili tecnico e amministrativo.

LA REPLICA DEL COMITATO DEI “CONTRARI” – “Il sindaco di Quartu, la Giunta e la presidente del Consiglio diffondono una nota nell’intento di rispondere alle obiezioni mosse dal comitato no Tyrrhenian Link ed ancora una volta non rispondono alle domande poste dai cittadini nei luoghi deputati a ciò, ovvero il Consiglio comunale. Ancora una volta con una maldestra ricostruzione dei fatti e della realtà, con un copia e incolla della propagandistica esposizione del progetto firmata Terna SpA”, così si legge in una nota divulgata dall’avvocatessa Giulia Lai e arrivata alle redazioni a distanza di qualche ora dal corposo comunicato dell’amministrazione comunale quartese. “Il sindaco cerca di salvare e giustificare la sua ‘inadeguatezza’ nell’aver espresso il proprio appoggio ad una infrastruttura inutile e devastante per il territorio quartese e della Sardegna, esautorando il Consiglio comunale della sua autorità, organo rappresentativo della comunità”. Poi le varie rivendicazioni, già note da tempo, e l’annuncio di un’assemblea pubblica: “Venerdì 27 luglio alle 19 in piazza Santa Maria a Quartu”.

Tags: quartuTyrrhenian Link
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