Il presidente Solinas non ha nessuna intenzione di farsi da parte. Anzi, è pronto a tutto, persino a correre da solo uscendo dalla coalizione se il partito di cui è segretario, il partito sardo d’azione, lo ritenesse opportuno. Alla Fiera di Cagliari, davanti a circa duemila sostenitori arrivati con autobus organizzati da tutta la Sardegna, il governatore ha rivendicato il diritto a ricandidarsi per il secondo mandato, nonostante il suo nome non sia gradito agli alleati di coalizione, nonostante i sondaggi registrino un calo verticale di consenso nei suoi confronti e nonostante sia indagato in un paio di inchieste il cui esito rischierebbe di azzoppare la legislatura bis.
“Ho molto rispetto di chi propone candidature alternative, ma al pari delle candidature alternative rivendichiamo il diritto a riproporre la continuità alla presidenza della Regione per portare a compimento tutte le riforme avviate in una legislatura che durerà la metà di quelle che sono quelle normali perché 2 anni e mezzo se li è portati via il Covid”, ha detto Solinas. “Quella di oggi è una grande festa e una risposta a tutti quelli che in questi mesi, strumentalmente, hanno voluto parlare di un partito in disarmo o di un allontanamento della gente dall’idea di sardismo: questo è l’unico sondaggio a cui credo. Andiamo avanti, forti come i nuraghi”, ha detto, anche se è noto che anche all’interno del partito non manchino problemi e malumori causati proprio dalla gestione del governo della regione.
Una prova di forza nei confronti degli alleati, quella di oggi dei sardisti, che non hanno intenzione di cedere lo scettro a Fratelli d’Italia, che vorrebbe l’attuale sindaco di Cagliari Paolo Truzzu candidato per la presidenza della regione alle elezioni del prossimo febbraio, né a Forza Italia, che potrebbe spuntarla nella partita a scacchi che si gioca a livello nazionale proprio sulle prossime regionali. Sull’ipotesi di un’eventuale corsa solitaria Psd’Az, nel caso Solinas non fosse il candidato del centrodestra, il governatore uscente ha rimandato tutto alla decisione degli organi di partito, lasciando capire che è una delle possibilità in campo, pur sottolineando che “noi siamo in un’alleanza di centrodestra e sardista e crediamo che la formula politica meriti di conservare un senso e una prospettiva in Sardegna”.
Nei giorni scorsi era stato il vicepremier e leader leghista Matteo Salvini, primo alleato di Solinas, a rilanciare la sua candidatura per il bis. Non trovando, però, l’appoggio di nessuno degli alleati di centrodestra.












