A dare notizia del nuovo parco eolico in costruzione è il comitato “Su Entu Nostu”: “Le gigantesche pale eoliche, stoccate al porto di Oristano, hanno iniziato il loro viaggio di distruzione verso il cuore della Sardegna.
Nella notte scorsa, quasi alla mezzanotte, un convoglio sotto scorta ha trasportato questi mostri d’acciaio verso Santu Miali, in una località situata tra i comuni di Sanluri, Villacidro e Samassi. Questo movimento furtivo dimostra la consapevolezza dei promotori di star commettendo un crimine contro il nostro territorio e la nostra gente.
Le rassicurazioni della Presidente della Regione sulle autorizzazioni limitate al revamping si sono rivelate parole vuote. La moratoria si è dimostrata una farsa. Mentre gli amministratori ci raccontano favole, procedono i lavori per un nuovo, devastante, impianto industriale di produzione energetica.
Le pale sono alte oltre 200 metri! Per farle passare, sono state allargate strade, spianate rotonde e create autostrade attraverso i campi. Chilometri di terra fertile sacrificati, lasciando degrado e desolazione.
L’impianto industriale sorgerà in un’area ad altissima vocazione agricola, nei pressi della frazione di Sanluri Stato. Non solo il paesaggio verrà compromesso, ma la vita delle famiglie nelle aziende agricole sarà stravolta. Alcune pale saranno installate vicino alle abitazioni, con gravi conseguenze sulla salute e qualità della vita”.
Un appello lanciato dal comitato, che chiede: “Immediata sospensione dei lavori. Piano di ripristino ambientale. Confronto pubblico sul futuro energetico della Sardegna”. Stop a un’isola, insomma, scambiata come “pattumiera energetica d’Italia, organizzeremo proteste e iniziative di sensibilizzazione”. Innanzi al cordone delle forze dell’ordine, ieri notte si è schierata anche l’attrice di fama internazionale, di Cagliari, Caterina Murino: ha preso per mano gli altri manifestanti, ha cercato di combattere, anche lei, in maniera pacifica, contro la partenza degli eco-mostri che, a bordo dei tir, hanno preso il viaggio verso il Medio Campidano.
La battaglia prosegue, hanno confermato i comitati attraverso i social: video, immagini, dirette e comunicati si susseguono per cercare di frenare l’avanzata delle mega torri in nome dell’energia green: “Vogliamo una transizione giusta che rispetti l’ambiente, la cultura e le comunità, no all’eolico selvaggio, no alla speculazione”.











