La differenza la fa il biglietto aereo, alla fine, ma anche il costo dei soggiorni in questo o quell’albergo, per i sardi. Quelli che vivono nell’Isola, spesso, le vacanze le vedono col binocolo. Chi se le può permettere? “Chi vive o lavora nelle altre regioni, semplice”. A dirlo è Paolo Sanna. Quarantuno anni, chef, di Gonnesa, dal 2022 opera tra Piemonte e Trentino, con qualche capatina lavorativa in Veneto: “Quest’anno è cresciuta l’affluenza di conterranei, ma solo quelli che lavorano fuori. Parlo di liberi professionisti e ingegneri che sono stati delocalizzati. In Sardegna sarebbero sicuramente limitati, io stesso prenderei massimo 1500 euro e qui, invece, lo stipendio mensile base è di 2800-3000. Non c’è paragone”, ammette Sanna. Ha l’occasione di lavorare anche negli alberghi, ecco perchè comprende quali siano gli esatti flussi turistici. La Sardegna, manco a dirlo, è quasi assente da ogni radar.
“Nemmeno il ceto medio sardo si può più permettere vacanze fuori regione. Nell’Isola ho fatto l’imprenditore, sempre nel settore della ristorazione. Ho gestito bar, fatto street food e creato eventi privati dove ho cucinato per persone facoltose. Portavo a casa 2200 euro al mese, qui al nord Italia me ne metto in tasca non meno di 3500”.











