È una delle dirigenti regionali del Partito Democratico, ecco perchè vederla sul palco con quel Renato Soru, accusato dallo stesso Pd di voler fare vincere il centrodestra alle Regionali 2024 in Sardegna a qualcuno è parso quasi uno scherzo, o un’allucinazone. Invece no: l’ex parlamentare e presidentessa della commissione Lavoro, tra gli esponenti di spicco dei democratici da tanti anni e stimata in modo trasversale è stata tra i pochi a dire no al percorso culminato con l’investitura della grillina Alessandra Todde: “Ma posso assicurare che ci sono tanti sardi che la pensano come me. Il Pd ha tante donne e uomini da proporre ma non l’ha fatto, è clamoroso”, dice. “Le elezioni non si vincono con la calcolatrice”, puntualizza la Mura, difendendosi da chi dice che Soru in campo contribuisca alla vittoria della destra. “Il centrosinistra ha vinto solo quando è stato unito, abbiamo diverse prove che mettere insieme alcune sigle non basta”. Chiaro il riferimento alla stranissima alleanza con i grillini.
“Ci sono anche altre forze politiche che hanno chiesto al Pd un confronto sui nomi, uno sarebbe potuto essere magari anche il mio. Magari si sarebbe arrivati, alla fine, ad una convergenza sulla Todde”, ipotizza Romina Mura, “ma solo dopo una partecipazione totale e un ragionamento condiviso”.










