RADIO ZAMPETTA SARDA:”SOS RANDAGISMO A FLUMINIMAGGIORE”.
nel verde, situato a pochi km dal mare e tra le tante problematiche che vive una in particolare emerge in
modo devastante: si tratta del randagismo felino. La totale assenza da parte del Comune nella lotta al
randagismo, sconforta il cuore di chi come me ed altri sul territorio vive quotidianamente questa realtà o
meglio questa piaga sociale, senza ricevere alcun aiuto da parte del Comune.
Una di queste problematiche riguarda la sterilizzazione e di conseguenza la sovrappopolazione felina. Il
benessere dell’animale da parte dei nostri amministratori è considerato inutile, improduttivo, non
conveniente sotto il profilo economico e viene affrontato in modo molto marginale per non dire quasi nullo.
All’interno di questa amministrazione non esiste alcuna preparazione sulla normativa esistente. Basti pensare
che ci sono voluti quasi due anni per far riconoscere le mie due colonie feline. Non credo che tutto questo
sia normale. Ad oggi, non sono ancora riuscita a far sterilizzare un gatto delle colonie, in totale sto seguendo
quasi una trentina di gatti e ogni giorno se ne aggiunge qualcuno. A causa del lockdown poi la situazione è
peggiorata e gli abbandoni sono aumentati a dismisura. Molti cuccioli, per ignoranza o per cattiveria, vengono
buttati come se fossero spazzatura, oggetti di cui disfarsi senza vergogna né rimorso. Altri muoiono nel totale
silenzio esposti alle intemperie, alle malattie e ai morsi della fame, senza la speranza di poter mai ricevere
una mano d’aiuto. Il fiume che scorre lungo il paese spesso diventa la loro tomba. Altri ancora li vedi tentare
un approccio in cerca di cibo e di affetto ma siccome sono sporchi, randagi, denutriti, malati secondo molti
portano le malattie, allora li scacciano a calci e si sentono pure orgogliosi del loro infame gesto, come se non
fossero delle povere creature degne e desiderose di vivere. Molti di loro muoiono senza ricevere mai cure o
una mano tesa, nel silenzio totale di questa comunità che sbandiera ai quattro venti la sua conquistata
“civiltà”. Noi, pochi volontari, perché come me, in questo paese ci sono altre persone che aiutano nel totale
silenzio i randagi, ci occupiamo di loro come se fossero i nostri figli, lo facciamo per aiutarli a sopravvivere,
senza nessun tornaconto personale od economico. Anzi ci rimettiamo tempo, soldi e tranquillità e dalle
istituzioni e molte persone vieni visto non come una persona che colma le lacune delle istituzioni del paese
ma come una rottura di scatole da evitare. Quando andiamo a dormire non andiamo mai tranquilli, perché
non sappiamo se alcuni di loro riusciranno a passare indenni la notte. Viviamo costantemente nella rassegnazione, nel dolore, nella sofferenza che ci accompagna come un macigno che pesa sulle nostre
coscienze e che ci dice che dobbiamo fare qualcosa per aiutarli. L’impotenza, l’indifferenza che spesso
avvertiamo intorno, in particolare da parte delle istituzioni preposte, ci strappa via la speranza, il sogno di
regalare a loro un po’ di amore e una vita decorosa, perché a volte non riusciamo ad aiutarli come vorremmo.
E’ triste non poter fare nulla per molti di loro, che muoiono senza ricevere mai una carezza umana. Nel mio
piccolo cerco di fare qualche cosa, almeno somministrandogli del cibo, l’antiparassitario e qualche
medicinale, mi illudo di poter alleviare le loro sofferenze. Le mie risorse economiche però sono limitate, è
evidente che da sola non possa far fronte a tutto questo disagio. Ci sono le istituzioni per questo, non è giusto
scaricare tutto sui volontari. Noi ci siamo ma non lasciateci soli. Inoltre, è riprovevole che, nonostante, le
mie insistenti richieste d’aiuto ancora oggi nessuno di questa amministrazione, in particolare il Sindaco, si sia
fatto sentire, ha cose più importanti, evidentemente, a cui pensare. Tuttavia, la colpa non è solo del comune,
perché il problema è presente anche nell’ASL di Carbonia Iglesias dove sostengono che le sterilizzazioni sono
da ben tre anni ferme, nonostante i finanziamenti ricevuti dalla Regione Sardegna. Alle mie insistenti richieste
di sterilizzazione rispondono una volta che non c’è il bando, un’altra che non ci sono i medicinali e così si
rinvia sempre all’infinito. Un veterinario della Asl ora sta esaminando la mia situazione per capire come
potermi provvisoriamente aiutare ma intanto il tempo passa ed i cuccioli aumentano. Esiste la legge quadro
nazionale e la normativa regionale in materia di tutela degli animali d’affezione che assegnano un ruolo
fondamentale ai Comuni, perché il mio comune non fa nulla? Perché non chiede queste preziose risorse per
aiutare chi come me si prodiga per aiutare i gatti randagi? In particolare, voglio evidenziare che il comune
non ha mai incoraggiato la accoglienza nella comunità e nelle famiglie degli animali da affezione per
combattere l’abbandono, non ha mai fatto campagne per incentivare l’iscrizione all’anagrafe dei cani e dei
gatti di proprietà, né campagne di sensibilizzazione dei proprietari alla sterilizzazione degli animali. Non tutti
hanno la possibilità economica per farlo. Molti comuni adottano il criterio dell’ISEE. Ci sono persone in paese
che amano gli animali e hanno anche tre o quattro cani, gatti ecc. ma molti non sterilizzano perché non
possono. Insomma, per concludere in questo paese non si fa assolutamente nulla né per la tutela della salute
pubblica e dell’igiene urbana, né per il perseguimento del benessere animale.”

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