I venti di bufera iniziano a soffiare anche ai bordi della Statale 554, al Policlinico di Monserrato. In quello che può essere considerato, a ragione, il secondo ospedale del sud Sardegna subito dopo il Brotzu, le prime eco di uno sciopero stanno iniziando a farsi sentire. E il problema sono sempre gli ormai famosi dieci milioni di euro che vanno ripartiti tra tutte le aziende sanitarie regionali e che, quindi, portano a fette di torta nettamente più piccole di quanto si era ipotizzato. Per fare un rapido calcolo: dopo l’incontro a distanza, giudicato da tutti i sindacati “fallimentare”, con l’assessore regionale della Sanità, Bartolazzi, è emerso che per il Brotzu i fondi a disposizione sarebbero molto meno della metà di quelli inizialmente auspicati. Se venerdì prossimo l’incontro non porterà novità, sarà sciopero. E a Monserrato? “L’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari ha i fondi per il pagamento degli incarichi, disagio e risultato paragonabili a quelli dell’Arnas Brotzu, quindi molto inferiori alla media regionale. Addirittura si parla di 7000 euro all’anno in meno di quota individuale, che i colleghi delle aziende Asl hanno percepito annualmente nel risultato”, così si legge in un documento che riporta in calce, una dopo l’altra, tutte le sigle dei sindacati dei medici: Aaroi-Emac, Anaao, Cgil Dir Ssn, Cimo, CislMedici, Fassid, Fesmed, Fvm, Uil Fpl E San. Da qui la convocazione di una assemblea della dirigenza medica e sanitaria dell’Auo nell’aula principale del Policlinico di Monserrato per domani, giovedì 17 ottobre 2024, dalle otto alle dieci.
Gli organizzatori sperano in una massiccia partecipazione dei dirigenti medici del polo monserratino: “È importante che veniate numerosi per portare all’attenzione della Regione anche la nostra situazione. I punti all’ordine del giorno sono due, il primo è legato ovviamente alla perequazione dei fondi della dirigenza e il secondo le classiche ed eventuali. Tra le quali, in assenza di un rimpinguamento dei fondi in tempi rapidi, potrebbe inserirsi anche la scelta delle braccia incrociate. La situazione, è quasi scontato dirlo, è già scottante.











