Porto Canale, no ai licenziamenti: “Vogliamo garanzie per il futuro”

Sit in al porto di Cagliari, a rischio il lavoro per venti dipendenti della Compagnia lavoratori portuali: “Siamo pronti allo sciopero”


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Lo spettro dei licenziamenti al porto di Cagliari: venti dipendenti della Compagnia lavoratori portuali rischiano di rimanere a casa da un giorno all’altro, dopo l’annuncio dell’esubero da parte dell’azienda. E i sindacati scendono in piazza. “Mentre da una parte l’attività del porto cresce – ha spiegato il segretario nazionale del Sul, Antonio Pronestì – e le altre aziende assumono, qui si parla di licenziamenti imminenti. Non capiamo la logica, e siamo pronti allo sciopero se non ci verranno date garanzie e proposte soluzioni valide”.

Una situazione insostenibile. Oltre a scongiurare i licenziamenti, i lavoratori chiedono che vengano pagati gli arretrati della tredicesima 2014 e della quattordicesima 2015 e le spettanze di stipendio accertate e certificate dall’Ufficio Provinciale del Lavoro di Cagliari. “Ma anche – sottolineano – idonei spazi da destinare a spogliatoio per porre fine agli spogliarelli nel parcheggio antistante il piazzale di movimentazione e impianti igienici con docce, fondamentali per l’igiene e la pulizia personale. “Abbiamo già proclamato lo stato di agitazione – ha aggiunto Roberta Massoni, segretaria regionale del Sul – e siamo pronti a dichiarare sciopero se le richieste dei lavoratori rimarranno inascoltate. Non vogliamo e non possiamo restare a guardare, dietro ad ogni lavoratore c’è una storia e una famiglia”. In campo anche l’Autorità portuale che per mercoledì prossimo ha convocato un doppio incontro con sindacati e Clp alle 10, e con le altre imprese che lavorano nello scalo marittimo cagliaritano alle 12. “Capiamo le difficoltà evidenziate dai sindacati – ha detto il segretario dell’Authority, Roberto Farci – Cercheremo di trovare una soluzione per queste persone, valutando l’ipotesi di inserirli nelle altre aziende che lavorano nel porto”.


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