Nuovo parcheggio e centro storico: perchè non facciamo un referendum?

Traffico, mobilità e crescita del centro storico: il progetto del parcheggio a Cammino Nuovo impone più di una riflessione. Ad esempio: perchè il Comune non permette i referendum consultivi coi suoi cittadini?


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Urbanistica, centro storico, traffico e mobilità. E’ rincominciato il tourbillon di pareri sul progetto di costruzione del parcheggio Multipiano nel Cammino Nuovo. Si pensava fosse archiviato, almeno al di fuori da un progetto integrato del compendio. La problematica è indubbiamente rilevante, ed avendo conosciuto in varie vesti il Progetto negli ultimi 13 anni, sono convinto che la scelta sia dirimente in relazione alla prospettiva complessiva della città. Devono elaborarsi prima i piani generali e di particolare, poi i progetti subordinati. Ci troviamo ancora di fronte ad opinioni contrapposte, in alcuni casi divergenti, in altri molto contrastanti. Una discussione che fa emergere solo gli opposti estremismi e le tifoserie. Diventando diverbio, prima che di merito, ideologico ed inevitabilmente al sovrapporsi in modo negativo a ragionamenti propositivi e fattivi. Due controindicazioni. E’ riemersa, in questo caso provocatoriamente, la proposta di svolgere un referendum consultivo sul progetto del Parcheggio. Alcuni mesi fa proponemmo di esperirlo, riesumandolo dallo Statuto Comunale, ritenendolo consono a dirimere scelte di rilievo. Per le quali i cittadini si sarebbero dovuti esprimere: Poetto con P.U.L., traffico e mobilità con il PU.M., centro storico con Piano Particolareggiato del Centro Storico. In sintesi sullo Sviluppo Urbanistico. Il referendum consultivo è un ottimo strumento. In antitesi era sottolineato che le consultazioni si fanno con domande secche, si o no. Sottintendendo l’incapacità degli elettori a giudicare.

Lo Statuto Comunale prevede il Referendum al Titolo VII, dopo la raccolta di 5.000 firme di residenti. Prima controindicazione Impossibile svolgere un referendum consultivo non esiste un regolamento. Il parcheggio visto da un altro punto di vista. Il ritardo nella predisposizione e nell’adeguamento delle norme urbanistiche. Il P.PC.S. si lega in modo indissolubile alle scelte progettuali e alla costruzione del parcheggio. Non può essere altrimenti. Fuor di metafora, prima si danno le linee di carattere generale poi s’interviene nel particolare. Così come non si mette la polvere dietro la porta nell’intento di nasconderla. Per cui prima di progettare il parcheggio, o almeno contemporaneamente, desidereremo un quadro urbanistico di riferimento per gli interventi. Seconda controindicazione. P.U.C, al P.U.M., Piano Particolareggiato del Centro Storico non ci sono. Per cui non si può svolgere il referendum consultivo. Il si o no non sono marginali. Non esiste un quadro normativo di riferimento del centro Storico. Per cui riteniamo sia opportuno prendere tempo e riflettere sulla volontà di portare avanti particolari di piano. Nel frattempo approvazione del regolamento per i referendum e degli strumenti urbanistici. In evidente ritardo. L’alternativa è capovolgere le priorità, appaltando o costruendo senza nessun’utilità, senza una strategia complessiva. Invitiamo l’Amministrazione comunale ad incontrare le associazioni in merito al progetto. Tutti possono dare un contributo. Senza dubbio è meglio ascoltare. Almeno credo. Gianfranco Carboni