L’ultima lettera di Pierpaolo Piras: “Ciao ragazzi, ora vi guarderò da lassù”

Il cagliaritano è morto stroncato da un raro tumore del sangue. Ecco le sue parole, lette al funerale dalla moglie Daniela: il “grazie eterno” al mondo di Pierpaolo


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Pierpaolo Piras non c’è più, ma prima di morire ha voluto scrivere una lettera, con le ultime forze che gli erano rimaste prima che quel raro tumore del sangue gli facesse chiudere gli occhi per sempre. Il 42enne sardo è morto una settimana fa, e durante il funerale, in Puglia (la regione nella quale era andato a vivere da anni) la moglie Daniela ha letto le ultime parole del marito. Un “grazie” eterno, quello pubblicato da Dino D’Aloia, parroco della chiesa di San Paolo di Civitate: “Parole di un uomo che dalla sofferenza, dalla speranza e dalla fede è stato reso simile agli angeli”. Eccole, di seguito:

 

“So di aver dato un dispiacere ai tanti che insieme a me avevano sperato in una fine diversa di questa storia….io stesso sognavo una grande festa, in piazza, mangiando e festeggiando con chi mi aveva dato l’opportunità di guarire. Poi una festa anche in Sardegna la terra in cui sono cresciuto e che ha dimostrato in questa occasione di non essersi dimenticata di me….purtroppo non siamo noi a decidere ed è andata diversamente. Voglio dirvi però che dopo tanti mesi di sofferenza, voi tutti siete stati capaci di ridarmi una speranza, proprio quando sembrava essere tutto perduto e in quella speranza io ci ho creduto davvero e con quella speranza ho affrontato con serenità gli ultimi giorni della mia vita Non sapremo mai perché io,Giovanni, Alfonso , Luciano abbiamo dovuto lasciare così presto questa terra, gli amici, le nostre famiglie e soprattutto i nostri figli…. Vi ho chiesto e mi avete dato tanto, tuttavia ho un ultima richiesta per voi…siate per questi figli che questa vita ci ha costretto a lasciare, quello che siete stati per me: una grande famiglia e con amore insegnate loro che la solidarietà, la compassione e l’aiuto reciproco fanno sì che anche la più triste delle storie abbia una finalità più grande…quella dell’amore verso il prossimo che non ci rende mai soli nemmeno nella più grande sofferenza. Io vi guarderò da lassù con Giovanni, Rossano, Alfonso e Luciano. Ciao ragazzi, siete stati grandi”.


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