Il sì è arrivato ieri sera. Voto unanime del consiglio comunale dopo 34 anni. Il Piano di lottizzazione Ambu e più relativo all’area tra le vie Montecassino, Zucca, Fonseca e Camaldoli nel territorio della Municipalità di Pirri è stato approvato: prevista la realizzazione di 75mila metri cubi di volumetrie distribuite in 8 torri residenziali (di cui 6 alte 21 metri e 2 alte 15), 4 edifici su due livelli per servizi connessi alle residenze, il completamento della viabilità che collegherà via Zucca (attualmente un vicolo cieco) e via Montecassino e le relative cessioni per l’amministrazione per verde e servizi pubblici dimensionato per 758 abitanti insediabili.
“Un brano di città importante che si inserisce in un’area di 50mila metri quadri attualmente libera”, commenta Matteo Lecis Cocco Ortu, Pd, presidente della commissione Urbanistica.
Il piano attuativo per questo intervento è stato adottato dal Consiglio comunale nel 1984: erano gli anni in cui veniva costruito il quartiere limitrofo di Monreale con le torri realizzate tra il 1981 e il 1983 per dar vita ad un quartiere modello, realizzato con innovative tipologie costruttive uniche nell’ isola, all’interno di un piano urbanistico che avrebbe dovuto ospitare la sede del Consiglio regionale, vari uffici pubblici e un quartiere residenziale all’ingresso di Pirri, ricco di servizi e attività connesse.
L’impostazione del Piano proposto da professor Colamatteo richiama la tipologia a torre di Monreale è passato nuovamente in Consiglio Comunale per una variante nel 1997 ma in tutti questi anni i proponenti non sono mai arrivati alla stipula della Convenzione con l’amministrazione comunale per la sua attuazione.
“Questo piano arriva in aula oggi per un legittimo e doveroso parere da parte del nostro Consiglio Comunale per almeno due motivi”, aggiunge Cocco Ortu, “perché presenta una variante non sostanziale rispetto al piano attuativo approvato nel 1997 e perché, prima di firmare una convenzione urbanistica a distanza di oltre 20 anni dal momento in cui questo consiglio si è espresso a riguardo, è quanto meno opportuno verificare che la pianificazione attuativa risponda ancora al quadro delle esigenze da soddisfare e ai principi e indicazioni derivante dall’attuale quadro normativo e valoriale di riferimento. Quando si va ad intervenire su un contesto esistente, non si può prescindere da quello che già c’è, dalle esigenze di chi già risiede e vive.
L’assenza di questa attenzione”, prosegue, “ha dato vita a periferie poco vivibili, spesso frutto di lottizzazioni introverse, chiuse rispetto al resto della città che sono purtroppo cresciute per mera aggregazione di parti senza una qualità collettiva.
Per questo motivo in commissione abbiamo ragionato, abbiamo ascoltato i proponenti, abbiamo discusso e abbiamo espresso un parere favorevole alla deliberazione che segua le indicazioni che derivano dai principi del Piano Paesaggistico Regionale parte dalla considerazione del valore del paesaggio esistente come interazione tra uomo e ambiente costruito.
Edoardo Salzano ricorda che l’urbanistica ha lo scopo di regolare realtà complesse e comporre interessi diversi, a volte convergenti e altre volte contrastanti, seguendo due principi, entrambi essenziali: il principio della coerenza territoriale e quello della trasparenza istituzionale.
Noi siamo pubblici amministratori e come preminente interesse tuteliamo l’interesse pubblico, mantenendo una coerenza di giudizio e interpretazione delle situazioni. Con massima attenzione lo abbiamo fatto in commissione e lo abbiamo fatto oggi in aula”.













