E’ il giorno del Riesame: i giudici dovranno decidere se lasciare in carcere Igor Sollai, camionista 43enne, oppure modificare la misura cautelare come ha chiesto la difesa affidata a Luigi Demurtas e Laura Pirarba. Il gip aveva deciso di tenere in carcere Sollai perché ha ritenuto fortemente concreto il pericolo di fuga dell’uomo mentre il cerchio delle indagini si stava stringendo intorno a lui: è stato infatti accertato che stava spedendo soldi a parenti in Olanda, probabilmente con l’intenzione di raggiungerli. Intanto, ieri è ripreso l’interrogatorio interrotto giovedì scorso proprio mentre venivano ritrovati da un cane molecolare i resti del corpo della povera Francesca: Sollai ha fatto nuovamente scena muta davanti al sostituto procuratore Andrea Vacca. Nei giorni scorsi invece Sollai, che da un anno aveva una relazione con un’altra donna, a sua volta sposata e madre di quattro figli, aveva raccontato la sua verità. Secondo l’uomo, in carcere con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, Francesca lo scorso 10 maggio si era allontanata volontariamente per un periodo di riflessione. Solo durante l’ultimo interrogatorio è emersa la pista della setta: Sollai ha detto di aver accompagnato la moglie lungo l’ex Orientale dove, a suo dire, ci sarebbe una comune, mai trovata però dagli inquirenti, che non hanno dubbi sul fatto che sia lui ad aver ucciso Francesca, per essere libero di vivere la sua nuova relazione e soprattutto per la paura che in fase di separazione la moglie gli portasse via la casa.
Dal momento della sparizione fino alla fine di maggio, il cellulare di Francesca ha sempre seguito quello di Igor, agganciando le stesse celle, anche quando lui era al lavoro e risultando poi a casa la sera e la notte. Perché, se Francesca si era allontanata, il cellulare era esattamente dove si trovava quello del marito? Secondo gli inquirenti, era proprio Igor, dopo averla uccisa, a scrivere messaggi per rassicurare parenti e amici dal cellulare di Francesca.
Cresce intanto l’attesa per l’autopsia, che chiarirà quando e in che modo Francesca è stata uccisa: non prima della fine del mese, quando due periti in arrivo dalla penisola, con tecniche speciali viste le condizioni in cui il corpo è stato ritrovato, affiancheranno il medico legale Roberto Demontis. Nel frattempo, i Ris stanno analizzando i manici del borsone in cui è stata trovata Francesca per rilevarne il dna e stabilire a chi appartiene. Sul posto sono stati trovati anche alcuni vasi di fiori, vuoti, anche questi sottoposti alle analisi dei Ris, cui contenuto è stato probabilmente utilizzato per coprire il borsone.











