La UIL Polizia Penitenziaria della Sardegna denuncia l’ennesimo episodio di violenza avvenuto all’interno del carcere di UTA, dove un detenuto ha deliberatamente appiccato un incendio nella propria cella, mettendo a rischio la propria vita e quella degli agenti intervenuti.
Secondo quanto ricostruito, il detenuto ha dato fuoco agli arredi della camera detentiva, provocando un denso fumo che ha rapidamente invaso l’intera sezione. L’uomo si è poi barricato nel bagno, rendendo ancora più difficoltoso l’intervento degli Agenti.
Nonostante la situazione di estremo pericolo, gli agenti della Polizia Penitenziaria sono intervenuti con coraggio e determinazione, riuscendo a sfondare la porta del bagno per mettere in salvo il detenuto. Quest’ultimo, inaspettatamente, ha reagito con violenza, colpendo gli agenti con calci e pugni.
Nella concitazione del momento, un agente è rimasto gravemente ferito, riportando la rottura del muscolo del braccio a causa della strenua resistenza opposta dal detenuto per non essere estratto dalla cella in fiamme. L’agente ferito è stato immediatamente trasportato in ospedale, dove i medici hanno riscontrato una prognosi di almeno 30 giorni e la possibile necessità di un intervento chirurgico per la ricostruzione dei legamenti.
Altri 4 agenti intervenuti hanno subito conseguenze fisiche, con crisi respiratorie a causa dell’inalazione dei fumi tossici e le contusioni causate dai calci e pugni inferti dal detenuto. Anche loro sono stati trasportati in ospedale per accertamenti e cure.












