
La Sardegna è molto più di una destinazione estiva; oltre le spiagge e le moltissime altre bellezze naturali, offre e si racconta attraverso un inestimabile tesoro di arte e cultura che aspetta di essere visitato e conosciuto. I musei e le esposizioni, presenti in tutto il territorio, sono il luogo migliore per iniziare un viaggio nell’Isola attraverso la sua storia millenaria e l’arte contemporanea.

A Cagliari una meta d’obbligo è la Cittadella dei Musei, la più importante struttura espositiva sarda ospitata in quello che fu il Regio Arsenale dove, dall’alto del quartiere di Castello, si può ammirare un panorama mozzafiato. Nel Museo Archeologico si torna indietro nel tempo passando dalla preistoria all’epoca bizantina attraverso la ricca esposizione di bronzetti nuragici, reperti fenicio-punici e il simbolo principale dei riti antichi della fecondità, la raffigurazione della Dea Madre. Imperdibile la visita ai Giganti di Mont’e Prama. in cui si offre una lettura, peraltro parziale essendo un tema archeologico ancora ricco di punti interrogativi, del ruolo delle statue all’interno del panorama complessivo della storia sarda. Nella Pinacoteca nazionale sono conservate numerose collezioni, con retabli e antiche pale d’altare in legno con le storie dei santi abbellite da decorazioni raffinate e colori vivaci, tipiche della tradizione spagnola. Numerose donazioni negli anni hanno aumentato le opere esposte, tra cui si segnala una collezione caratterizzata da tessuti e arredi, ceramiche e armi. La Cittadella ospita tutto l’anno altre mostre permanenti e temporanee, convegni ed eventi culturali.

Per chi intendesse approfondire la conoscenza dei Giganti di Mont’e Prama, oltre al Museo Archeologico di Cagliari, si consiglia la visita al Museo Civico di Cabras, nell’Oristanese, a pochi chilometri di distanza dalla sede del ritrovamento delle statue. Sono approfonditi il contesto e il luogo della scoperta e le fasi del rinvenimento, offrendo un viaggio virtuale che consente di esplorare tutto il complesso scultoreo.

Per chi ama la storia degli ultimi secoli, anche l’archeologia industriale è capace di mostrare tutto il suo fascino e il Sulcis è l’area della Sardegna dove da sempre l’uomo ha lottato sottoterra per sfruttare i ricchi giacimenti minerari. A Serbariu, a Carbonia, si trova il Museo del Carbone, esposizione permanente sulla storia dell’industria estrattiva che ospita, nel contesto delle gallerie dismesse 60 anni fa, attrezzature e macchinari capaci di raccontare la storia di generazioni di grandi lavoratori.

Per chi è attirato dal periodo risorgimentale, con la possibilità di godere del meraviglioso mare dell’arcipelago de La Maddalena, l’isola di Caprera ospita il Compendio Garibaldino, nella fattoria che l’Eroe dei Due Mondi, artefice della unificazione dell’Italia sotto i Savoia, utilizzò come rifugio fino alla sua morte nel 1882. Gli interni conservano ancora gli arredi dell’epoca, insieme ad una raccolta di quadri, cimeli, armi e altri oggetti appartenuti a Giuseppe Garibaldi e alla sua famiglia.

L’identità culturale della Sardegna tra passato e presente attende il turista a braccia aperte nel cuore della Barbagia. A Nuoro il Museo della vita e delle tradizioni popolari sarde, con circa 8.000 reperti, ospita la più completa esposizione etnografica dell’Isola. Le collezioni comprendono abiti, gioielli, manufatti tessili e in legno, maschere, pani, strumenti della musica popolare, utensili e strumenti domestici e di lavoro. Senza dimenticare gli oggetti che più si accostano alle tradizioni musicali e artistiche e alla spiritualità: in particolare quelli legati alla religione e alle superstizioni, ricordi di antiche credenze. Sempre a Nuoro si trova la casa natale di Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1926. Il luogo conserva intatta la memoria della scrittrice sarda capace di raccontare mirabilmente uno spaccato di vita di comunità. Da non perdere neanche la visita al Man, il Museo di Arte Nuorese, nato con l’obiettivo di studiare, conservare e promuovere l’arte moderna e contemporanea.

Sempre in Barbagia, l’universo delle tradizioni popolari offre una sua particolarità a Mamoiada dove il Museo delle Maschere Mediterranee raccoglie i simboli del Carnevale della Sardegna dell’interno, a partire dalle maschere dei Mamuthones. L’arte isolana si può ammirare pure a cielo aperto, non solo nei musei. I murales ne sono un esempio. Lungo le vie di Orgosolo, a poca distanza da Nuoro, garantiscono visioni emozionali descrivendo scene di vita paesana e rappresentando tematiche di carattere socio-politico.

Non lontano da Cagliari, anche a San Sperate l’arte di strada ha avuto un suo sviluppo con la creazione di pitture murali in grado non solo di raccontare la vita quotidiana, ma anche di dare spazio all’estro individuale e collettivo sulla scia dell’attività di Pinuccio Sciola, uno dei più grandi artisti moderni della nostra epoca. Proprio a Sciola è dedicato un museo, sempre a San Sperate, dove le sue sculture sonore offrono al visitatore un’esperienza sicuramente fuori dall’ordinario.













