Il Coronavirus blocca anche le visite nelle tante case di riposo italiane. Gli anziani, in questo periodo di piena emergenza, sono tra le categorie più a rischio: un possibile contagio, anche proveniente dall’esterno, potrebbe essere fatale. Anche a Cagliari, però, i direttori e gli operatori sanitari delle case di riposo si sono attrezzati per garantire la piena sicurezza degli ospiti e, in parallelo, non “spezzare” i contatti con il mondo esterno. E in un mondo ormai totalmente tecnologico, è il trionfo delle videochiamate. Alcune strutture hanno acquistato uno smartphone “dedicato”, per consentire ai parenti di chiacchierare, ogni giorno, con chi vive dentro le case. Insomma, una mano d’aiuto tech decisamente importante: “I nostri ventisei ospiti parlano anche tre volte al giorno con i loro cari attraverso lo schermo del telefonino. Per molti di loro è importante continuare a comunicare anche in questi giorni difficili”, spiega Milena Sirigu, presidentessa della residenza assistita Horus, in via Padova a Cagliari: “Gli operatori sono protetti con mascherine e guanti e gli animatori, quando vengono, idem”. Ma come stanno vivendo questo particolare periodo gli ultra sessantacinquenni? “Abbastanza bene, per loro cambia poco: certo, chi era abituato a fare brevi passeggiate, ovviamente sempre accompagnato, ora inganna il tempo leggendo qualche libro in più”.
E poi ci sono loro, soprattutto, gli Oss “angeli”, così come vengono chiamati da tutti gli ospiti. Anche per loro, da quando è scattata la nuova stretta legata al Coronavirus, la vita è cambiata: “Sono sposata e ho due figli, quando non sono a casa insieme ai miei cari sono con gli ospiti della residenza, è come se fossero i miei genitori”, racconta Claudia Serra, 44enne di Decimomannu. Anna Furcas, operatrice socio sanitaria 47enne di Sanluri, osserva che “le protezioni, per noi, sono massime. Viaggiamo ogni giorno per stare insieme a loro e aiutarli in tutto. Fanno molte domande, anche sul Coronavirus, sono molto curiosi”. Walter Furcas, di Serrenti, da sei anni è Oss: “Certo, ci sono gli smartphone e le videochiamate, ma comunque capita di dover tirare su il morale agli anziani. Una grossa mano d’aiuto ci arriva dalla coppia di animatori, tra un cruciverba e una partita a tombola riescono a tenere attivi i nostri ospiti”. E loro, gli ospiti, cosa ne pensano delle restrizioni e divieti per Coronavirus? “Per me non è un problema, leggo tanti libri ogni giorno, spaziando dalla Deledda a Camilleri sino a Bonfiglio”, afferma Salvatore Carboni, ex bancario cagliaritano di settantuno anni, “diciamo che la lettura è una delle mie ancore di salvezza. A tutti quelli che si trovano a dover fare i conti con il Coronavirus dico solo una cosa: state tranquilli, l’ansia è una cattiva consigliera. Prima o poi passerà anche questa crisi”.









