“Mancano urgentemente infermieri, medici e tanti altri operatori Sanitari e tecnici e delle tante assunzioni in arrivo nei reparti non si è ancora visto nessuno! Se a tutto ciò si aggiunge il mancato coinvolgimento delle OO.SS. nelle continue variazioni organizzative da parte dell’Ares, è semplice comprendere lo stato di totale confusione e demotivazione nel quale si ritrovano gli operatori sanitari che con grande spirito di sacrificio, abnegazione e professionalità quotidianamente svolgono il proprio lavoro. Una situazione frutto di scelte politiche scellerate che nel corso degli anni hanno ridimensionato l’offerta assistenziale, con un drastico ridimensionamento di importanti presidi ospedalieri e con il
completo abbandono di altri (leggasi l’ospedale Marino). Oggi dinnanzi ad una situazione di gravissima emergenza sanitaria, emergono tutte le criticità che la nostra organizzazione sindacale ha più volte denunciato”. I sindacalisti chiedono atti concreti: “Non è nostra abitudine puntare il dito verso qualcuno o ricercare colpevoli, anche perché comprendiamo le difficoltà nelle quale ci si ritrova a dover operare e assumere decisioni non semplici, ma ponendoci sempre con spirito costruttivo, auspichiamo che la direzione aziendale nel dare riscontro alle richieste di incontro, si ravveda nel comportamento tenuto fino ad oggi,
convocando le organizzazioni sindacali e condividendo scelte organizzative che tutelino la salute degli operatori e garantiscano qualità assistenziale in un sistema sanitario che ormai fa acqua da tutte le parti. In alcune aziende sanitarie si sono già attivati i tavoli paritetici per contrastare l’emergenza Covid,
nella Assl di Cagliari invece tutto è lasciato al grande senso di responsabilità del personale
sanitario e di alcuni dirigenti di presidio, senza nessun supporto da parte della direzione generale che dovrebbe avere un ruolo di direzione e supporto. A tutto questo si aggiunge lo stato di agitazione del personale della sanità sarda proclamato dalle segreterie eegionali confederali di Cgil, Cisl e Uil per denunciare la totale assenza di una
politica che non è più in grado di gestire l’emergenza sanitaria”.










