Millecinquecento mastelli rubati in tutta Cagliari da gennaio a oggi. Nella maggior parte dei casi si tratta di quelli dell’umido, ma i ladri non disdegnano nemmeno quelli blu della plastica o quelli gialli di carta e cartone. Negli uffici del Comune i numeri sono “enormi”, al pari della montagna di fogli di denunce in mano alla De Vizia. Ogni cagliaritano che non si è ritrovato questo o quel bidoncino, infatti, è dovuto andare dalla polizia o dai carabinieri per denunciarne il furto. Solo col foglio timbrato dalle Forze dell’ordine è possibile ottenerne uno nuovo. E la domanda è una: perché si continuano a rubare i mastelli? Trovare una risposta non è cosa semplice: tutti i bidoncini hanno un codice, stampigliato, che li rende “unici”. In teoria, quindi, solo il legittimo proprietario può utilizzarli. “Il costo medio di ogni mastello rubato è di sette euro e non c’è una zona della città più colpita di un’altra”, spiega l’assessore comunale dell’Igiene del suolo, Alessandro Guarracino. “I mastelli rubati o smarriti vengono disattivati e, se esposti, vengono recuperati”. Insomma, utilizzare un mastello di proprietà di un’altra persona è impossibile, a meno che uno non se lo tenga in casa, magari come soprammobile. Ma sembra chiaro che l’unico intento, per i ladri di mastelli, sia quello di poterli utilizzare.
Dal Comune, nei mesi scorsi, hanno annunciato entro l’anno l’attivazione di un software speciale che consentirà di beccare subito un possibile mastello rubato. Sarà compito della De Vizia dotare tutti i suoi operai del particolarissimo strumento. Come funzionerà? Se un bidoncino si trova in una strada diversa da quella nella quale vive il proprietario, verrà subito recuperato e tornerà tra le mani del padrone.









