È andata, insieme al marito, per “salutare” i suoi genitori che, da anni, riposano al cimitero cagliaritano di San Michele. Alessandra Figus, 54enne di Quartucciu, non si è portata dietro nessun fiore, però. Come mai? Semplice: qualche mese fa “ho fatto confezionare delle speciali rose di seta da un ragazzo che fa queste creazioni, è molto bravo. Le ho pagate oltre cinquanta euro, ma qualcuno ha osato rubarle dalla vaschetta attaccata alla lapide di mamma e papà”, racconta, con rabbia mista a sconforto, la donna. Un furto in piena regola, non l’unico ma, in questo caso, l’entità del danno è elevata. Non sono stati infatti portati via fiori freschi costati cinque o dieci euro, ma dei fiori finti per i quali è stato necessario scucire varie decine di euro. La 53enne racconta di aver subìto anche altri furti: “Negli ultimi cinque anni ci hanno rubato, per ben tre volte, il contenitore metallico contenuto dentro il portafiori. Ho segnalato il fatto alla direzione del cimitero, ma è stato inutile”. Della vaschetta, infatti, neanche l’ombra.
“Sarebbe utile aumentare i controlli e installare qualche telecamera dentro il camposanto, è pur sempre un luogo pubblico frequentato da tantissime persone, soprattutto tra fine ottobre e inizio novembre”, osserva la donna.












