C’è la crisi, che colpisce chi tenta di fare business in modo, quasi, indiscriminato. E il rinculo arriva anche a chi è padrone delle mura. A Cagliari, tra le tante strade in sofferenza, c’è la via Dante: trentacinque ex negozi, ora sono solo spazi vuoti. Da anni, in molti casi. Da meno di dodici mesi, in qualche altro. E i cartelli “Affittasi” (la maggior parte) e “Vendesi”, con tanto di numeri di telefono, sono utili per capire quanto si deve arrivare a scucire se si vuole aprire un nuovo negozio. E spuntano casi particolari, non solo legati alle cifre (il privato fa il prezzo, un altro privato è libero di accettarli o meno): quando si passa per le agenzie, infatti, può capitare che si riesca a risparmiare qualche decina di euro se non si è alle prime armi. Viceversa, se l’area è interamente gestita dal padrone, le richieste sono chiare e “rigide”. Qualche esempio? Da sette mesi un cagliaritano cerca di affittare 33 metri quadri tondi. L’affitto? Novecento euro al mese. Prezzo trattabile? Forse, bisogna vedere. E se uno volesse comprare? Pagando cash? “130mila euro”. Non noccioline: trattabili? “No, anzi, pensi che due anni fa ne chiedevo 180mila. Il locale però è messo a nuovo, anche le pareti sono ok”.
Altro caso, stavolta in mano ad un’agenzia immobiliare: due locali, entrambi con una vetrina, il primo grande 49 e il secondo cinquantanove metri quadri. Differenza di prezzo per l’affitto? Duecento euro: per il più piccolo bisogna pagare mille euro, il secondo viaggia a 1200. Possibilità di uno sconto, anche piccolo? “Se ci sono le referenze”, spiegano dall’altro capo del telefono, cioè se chi vuole aprire un qualunque tipo di negozio “abbia già un’attività da diverso tempo o si stia trasferendo”. In caso di prima apertura, quella è la cifra. Ancora: altri metri quadri alla “ricerca” di un nuovo padrone da febbraio. Prima c’era un locale food, che è durato meno di un anno, prima ancora un orafo. Poco più di quaranta metri quadri, “830 euro al mese”, qualche euro in più per la quota del condominio e la possibilità di installare cappe o forni perchè c’è l’alimentazione “trifase”. Qualche speranza di poter ottenere un prezzo più basso? Forse, ma solo se si riesce a spegnere la prima candelina. Cioè, durare dodici mesi.











