Bonificate “quelle situazioni che erano malavitose”, dal presidente del Comitato di quartiere Cagliari-Stampace, Adolfo Costa, parole rassicuranti dopo il vertice in Prefettura di poche settimane fa. Rimane ancora la questione piazza del Carmine, “spaccio di droga alla luce del sole” spiega un residente, “c’è ancora tanto da fare” commenta Costa, “ma tanto è già stato fatto”.
Ecco la situazione dopo nemmeno un mese dal vertice che ha coinvolto il sindaco, il Prefetto, le forze dell’ordine e il rappresentante di quel quartiere dove si concentra la maggiore attività di tutta la città, compresa la malamovida che, da fine novembre, è stata accerchiata, ristretta, quasi ai minimi termini, al fine di garantire una maggior sicurezza sia per i cittadini che per le tante persone che si riversano nel centro di Cagliari soprattutto il fine settimana.
La situazione descritta dal comitato, dopo l’ultima aggressione ad una famiglia presso la mediateca per un banale parcheggio, avvenuta un mese fa, era stata quella di richiedere un surplus di agenti sul territorio oltre il
potenziamento dell’illuminazione “che attualmente è insufficiente e l’installazione di telecamere nei punti più caldi della movida” aveva comunicato Costa. Strategia che funziona, quindi, da quello che è stato constatato da chi ben conosce il luogo e le problematiche legate ad esso. Intanto si lavora anche per piazza del Carmine, una situazione particolare legata a diversi fattori che richiedono una strategia e azioni particolari, ma niente è impossibile: i cittadini premono per riappropriarsi del salotto a cielo aperto incorniciato da alberi e panchine, ricco ai suoi lati di bar e attività commerciali che si snodano sul nuovo volto di viale Trieste, più pedonale e vivibile per incontri e passeggiate senza dover assistere a situazioni di degrado e pericolo, però, come auspicano residenti e passanti da tempo.












