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La foto pubblicata mercoledì scorso da questo nostro Giornale che documenta come alcuni infermieri, in una giornata di condizioni meteo avverse, hanno dovuto percorrere diverse decine di metri del Corso Vittorio Emanuele a Cagliari per trasportare una persona malata all’ambulanza del Pronto Soccorso, alla quale era impedito il transito per gli ostacoli dei lavori in corso e per effetto della pedonalizzazione generale del Centro storico, è un documento che dovrebbe far riflettere lgli Amministratori comunali sulle scelte fatte. Chiudere tutti gli accessi al Corso di Piazza Yenne , Via Sassari, Via Portoscalas, Via Maddalena e Via Caprera, come è stato fatto, non solo contrasta con i principi minimi di buon senso ma soprattutto con quelle regole a attenzioni che dovrebbero portare a garantire ai cittadini le migliori condizioni del vivere civile, a cominciare da quelle della mobilità.
Non so se, impedire ad un malato di poter essere soccorso con tempestività e con le dovute garanzie sanitarie e di legge vigenti, costituisca materia di tutela anche giuridica nelle sedi competenti, certamente porta ad esprimere ogni possibile riserva sulle decisioni finora assunte dall’Amministrazione comunale. Che, in primo luogo, non garantisce il diritto a poter fruire e soddisfare le normali esigenze individuali e collettive di vita civile, principalmente per i residenti ma anche per tutti i cittadini, nelle aree dove sono in corso lavori pubblici comunali.
Ci sono , comunque, buone ragioni per chiederne conto in sede politica, cosa che dovrebbero fare i rappresentanti eletti dal Popolo. Certamente ne chiederanno conto direttamente i cittadini , che potrebbero rivolgersi alle altre autorità cui competono i vari controlli di competenza, ma senza dubbio lo faranno al momento opportuno in sede elettorale, come hanno dimostrato i risultati delle ultime elezioni politiche.
Marcello Roberto Marchi