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Le case sequestrate alla malavita andranno a papà separati, donne maltrattate e senzatetto. Il Comune di Cagliari parteciperà alla manifestazione di interesse per i beni immobili sequestrati dall’Antimafia in città che verranno poi utilizzati per finalità sociali. E darà le case a senzatetto, papà separati e donne vittime di violenza. Il villino di Medau Su Cramu verrà utilizzato per laboratori di educazione ambientale. mentre un locale commerciale di via Savoia produrrà introiti che saranno messi a disposizione di attività per l’aiuto di donne in difficoltà
Tutto parte dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che ha messo a disposizione delle Prefetture l’elenco dei beni disponibili. A Cagliati i beni sono 9: 7 appartamenti, un villino e un locale commerciale. Al Comune interessano. E ha messo nero su bianco come intende utilizzarli
E saranno impiegati nell’ambito del progetto AteD (accoglienza temporanea diffusa) e destinati ad accogliere persone in difficoltà. Verranno coinvolte le associazioni di volonratiato.
In via Temo 2/B c’è un appartamento composto da 1 stanza cucina-soggiorno, 2 stanze letto, 1 bagno, cantina. E risponde alla necessità di creare una dimora di transito per le donne che escono dal carcere o da strutture di accoglienza per donne vittima di violenza, prive di risorse economiche, familiari e sociali, che necessitano di una fase di accompagnamento verso il recupero dell’autonomia economica, lavorativa e sociale. La capienza consente di realizzare un co-housing per un numero massimo di due/tre persone per volta.
In via Sampante Ranieri 18 c’è un’abitazione indipendente composta da: – n.1 appartamento seminterrato di 55 mq composto da ingresso-cucina, una stanza e un bagno; – n.1 appartamento da 132 mq composto da ingresso-cucina, 2 stanze e un bagno.
L’immobile risponde alla necessità di creare una abitazione da destinare alla ospitalità temporanea di 2/3 genitori (padri) separati in condizioni di grave disagio economico, in grado di ospitare durante il giorno i figli eventualmente affidati con modalità congiunta. Gli spazi comuni, sufficientemente ampi, consentono ai genitori di accogliere i minori per garantire un contesto familiare dotato degli standard domestici minimi (spazio per fare i compiti, spazio per il gioco).
In via Campigli 35/37 c’è una terza abitazione indipendente composta da 1 appartamento piano terra di 51 m²; 1 appartamento piano primo di 69 m²; box auto di 14 m²; posto auto di 22 m² Risponde alla necessità di creare una dimora di prima e immediata accoglienza per giovani madri sole con bambini 0-36 mesi, che si trovino nell’improvvisa necessità di lasciare la casa familiare e debbano trovare una collocazione di riparo, protezione, sicurezza per sé e il/i minore/i.
In via Monte Acuto 1 c’è un’abitazione indipendente (appartamento di 131 m² + locale al piano terra di 49 m² + box auto di 18 m²) composta di 3 stanze letto, 1 bagno, cucina-soggiorno. Verrà destinata ad una residenza sociale per le donne in situazione di povertà assoluta, che presentino condizioni di fragilità psicologica e sociale tale da impedire loro di vivere autonomamente, in assenza di un sistema di supporto e accoglienza strutturata.
In via Campeda 23 un appartamento ad uso civile. Un’abitazione di 100 m² composta da due stanze letto, un bagno, una cucina, una zona giorno. Diventerà una dimora di transito per le persone che escono da lungo degenze o ricoveri ospedalieri, prive di abitazione, supporti familiari e sociali e non presentino i requisiti per l’inserimento in strutture socio-sanitarie e che necessitano di periodi di terapia o convalescenza in prossimità degli ospedali.
In via Doberdò 95 un’ abitazione di 123 m² e costruzione abusiva sul lastrico di 67 m² di cui si detiene una quota del 75%, composto da 5 stanze, 1 bagno, una cucina. La sede è destinata in particolare ad una residenza per gli uomini senza dimora in situazione di povertà assoluta.
In via Loddo Canepa, 8 un appartamento di 126 m² + Posto auto interrato di 22 m². Composto di tre stanze da letto, è destinato ad una residenza per le donne in situazione di povertà assoluta.
C’è poi un villino a Medau Su Cramu. Una costruzione su 4 livelli di 12,5 vani + terreno circostante. L’immobile è soggetto a verifica sulla compatibilità urbanistico-edilizia perché potrebbe essere abusivo. Qualora dovesse rendersi disponile, in considerazione della sua ubicazione all’interno del Parco naturalistico e protetto di Molentargius, potrebbe ospitare laboratori di educazione ambientale con percorsi di conoscenza dell’ambiente naturalistico, educazione all’igiene ambientale, laboratori per il riuso e il riciclo. La struttura si presta alla creazione di un polo sperimentale di studio per bambini e ragazzi e consente la preparazione di lavori e manufatti che facilitano la conoscenza e la sensibilizzazione verso i temi ambientali e naturalistici.
L’ultimo è un locale commerciale in via Savoia. Durante la fase giudiziaria è stato assegnato, in locazione ad una società con contratto della 6 anni rinnovabili di ulteriori 6. Verrà utilizzato per finalità economiche e i relativi proventi saranno reimpiegati esclusivamente per fini sociali. Nello specifico per sostenere attività di accompagnamento all’autonomia per giovani madri con bambini di età 0-36 mesi, che si trovino in case protette. Le azioni prevedono percorsi finalizzati all’autonomia economica, abitativa, lavorativa, domestica, attraverso la presenza di personale che affianca le madri nello svolgimento delle attività quotidiane per favorirne l’indipendenza e la capacità genitoriale al fine di favorire le condizioni per l’uscita dalla struttura e la conduzione di una vita autonoma.