Accusato di avere rubato acqua, collegandosi col suo contatore a un tubo, un trentanovenne di Villacidro è stato trascinato davanti al giudice con un’accusa pesante. L’uomo, all’epoca, viveva in un appartamento del paese con la compagna e la figlia. Nel 2017 i carabinieri gli hanno notificato l’avviso per l’udienza, e gli è crollato il mondo addosso. Il processo è iniziato nel 2021 e solo qualche settimana fa c’è stata la sentenza: “Assolto perchè il fatto non sussiste”. Questa la motivazione data dal giudice. In sintesi estrema, è emerso che Sollai non abbia mai rubato nemmeno un goccio d’acqua: “In quell’appartamento ho vissuto per poco tempo, so che prima di me c’era un altro inquilino che aveva accumulato un debito di tremila euro per le bollette dell’acqua. Per quanto mi riguarda, però, non ho mai attaccato nessun contatore a nessun tubo”, racconta, a processo concluso, l’uomo, che oggi vive da tutt’altra parte, sempre con i suoi cari.
Soddisfatto il suo legale, Ignazio Ballai: “Sollai è stato assolto, come si legge nella sentenza, perché il fatto non sussiste. Dispiace solo che siano dovuti passare anni prima che la giustizia, ancora una volta, trionfasse”.











