Hanno chiesto risposte sicure, hanno ottenuto un rinvio a settembre. E la rabbia, per i lavoratori del Brotzu, è alle stelle. Dopo la protesta di fine luglio, infermieri e Oss hanno avuto un incontro con il direttore generale. I problemi sul tavolo? “La carenza dell’organico e il trattamento economico”. Da tempo, chi lavora nel più grosso ospedale della Sardegna lamenta turni folli, pochi colleghi ai quali chiedere aiuto e paghe basse. L’incontro, però, non è andato come sperato: “Gli impegni si mantengono, i lavoratori non si prendono in giro”, tuonano Attilio Carta e Fabio Sanna della Uil, Paolo Cugliara e Efisia Maxia della Fials e Gianfranca Tinti della Cgil. “In occasione della manifestazione di protesta sindacale, proclamata dalle sigle maggiormente rappresentative, compresa la maggioranza della Rsu, abbiamo incontrato il direttore generale per discutere di alcuni punti da affrontare urgentemente. L’incontro si è svolto affrontando diversi temi, allo stesso tempo le sigle hanno dimostrato la determinazione per conoscere quanto prima alcuni dati per affrontare e ragionare su molteplici problematiche che attanagliano l’azienda da un punto di vista assistenziale, ma soprattutto affrontare la tematica sul trattamento economico ormai diventato tristemente storico riservato ai lavoratori dell’Arnas Brotzu e puntualmente, denunciato da anni”.
“Abbiamo chiesto di avere i dati reali sulla determinazione del fondo anno 2022 delle premialità e fasce, per studiare la possibilità di bandire una nuova selezione prima della firma del nuovo contratto collettivo nazionale, con l’obiettivo di raggiungere quanto più possibile una altro 50% di lavoratori di cui non hanno beneficiato dalla precedente selezione. Inoltre, si é chiesto di verificare il reale stato di dotazione organica di tutto il personale di assistenza compreso quello tecnico, per comprendere e ragionare meglio sulle reali carenze nelle varie unità operative e presentare un accordo scritto reale sul fondo trapianti per arrivare ad una storica conclusione”. Ma tutte le richieste sono state congelate: “Questa amministrazione ha dimostrato ancora una volta di non riuscire a mantenere gli impegni, o per incapacità o per volontà, non rispettando l’impegno di convocare e presentare tutta la documentazione richiesta prima del 15 agosto, ma convocandole direttamente per il 9 settembre con altri argomenti”. Ecco perchè va avanti “lo stato di protesta, sino ad azioni più eclatanti” e, se necessario, i lavoratori sono pronti a “coinvolgere tutte le istituzioni compreso il prefetto, sino alla chiusura definitiva della vertenza”.











