Il centrodestra evoca il danno erariale sulle spalle dei sardi, chiede che la famigerata mini riforma della sanità torni in commissione visto che è stata stravolta rispetto a come presentata nelle audizioni e attacca sul nuovo poltronificio a produzione piena e ininterrotta targato 5 stelle-pd. Ma il centrosinistra tira dritto, di riportare la legge in commissione non ne vuole sentire e, nonostante la legge 40 Todde-Bartolazzi non piaccia a nessuno, prima di tutto e clamorosamente alla Cgil che è scesa in piazza per contestarla, punta ad approvarla entro domani.
Nel palazzo di via Roma va così: l’opposizione di turno protesta, la maggioranza approva, le poltrone si moltiplicano o si scambiano, e i sardi continuano a trovarsi alle prese con una situazione che definire da terzo mondo, come ha fatto l’assessore Bartolazzi salvo ritrovarsi linciato, è persino eufemistico.
A chi contesta che persino i medici hanno chiesto di stoppare l’approvazione in aula, visto che il maxi emendamento l’ha stravolta rispetto a come gli era stata presentata, viene risposto che poi ci saranno altre leggi e che sì, insomma, si vedrà. Ora, l’importante è cacciare i manager attuali e sostituirli con i nuovi per l’attesa, almeno quanto improbabile, svolta.
Intanto, per la seconda volta in mezz’ora è mancato il numero legale in aula e la seduta è stata sospesa. “Secondo la Todde è una riforma urgente, caspita! Se non fosse urgente cosa farebbero?”, ironizza il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia Fausto Piga.










