Il partito sardo d’azione distrutto da Christian Solinas e Antonio Moro, segretario e presidenti di un partito a brandelli, perde ancora pezzi da novanta. A dare l’addio, parlando di un partito in terapia intensiva che anziché difendere la Sardegna la tradisce, è Quirico Sanna, vice segretario dei Quattro mori ed ex assessore e capo di gabinetto della giunta di Christian Solinas, di cui era uno dei fedelissimi.
“Vado via, non voglio più essere complice di un progetto politico inesistente e inconsistente, scelgo l’esilio volontario nella speranza di rientrare quando saremo degnamente rappresentati. Ho riflettuto molto su cosa è oggi il Psd’Az, sugli errori fatti in questi ultimi otto anni, in cui io ho fatto parte della segreteria nazionale sostenendo e difendendo la linea politica del segretario Solinas, quindi sodale e complice di cosa è diventato oggi quello che fu il glorioso Partito Sardo d’Azione”, scrive Sanna. “Oggi abbiamo dinnanzi a noi un partito che appare più un traditore che un difensore della nazione sarda – accusa – abbiamo un segretario che non è amato dai sardi e anche da molti sardisti, un presidente del partito imposto in un congresso farsa”, sottolinea richiamando il recente congresso del partito che ha riconfermato Solinas segretario e Antonio Moro presidente. “Oggi il Psd’Az è in terapia intensiva, ha perso organi vitali, non ha più un gruppo consiliare nella massima assemblea sarda – aggiunge a proposito dello sfaldamento della compagine sardista in Consiglio dopo l’uscita di Gianni Chessa, Franco Mula e Piero Maieli – non ha nessun rappresentante nel parlamento italiano, non ha nessun rappresentante nei comuni più importanti dell’isola. “Farò sardismo con i tanti esuli sardisti, lo faremo dove ci accoglieranno permettendoci di fare le battaglie che questo attuale PSd’Az non è in grado di fare perché agli occhi del popolo sardo non è credibile”, promette Sanna.













