Crollano i vincoli idrogeologici.
Arriva finalmente un risultato atteso 12 anni dalla Comunità utese. Risalgono al dicembre 2012 i vincoli idrogeologici presenti nel territorio utese a seguito dell’approvazione definitiva del Piano stralcio delle fasce fluviali. Successivamente vennero individuate nuove aree di vincolo nel 2019 a seguito dell’approvazione del Piano di gestione del rischio alluvioni. Un tema molto sentito e dibattuto in paese. L’Amministrazione comunale da subito aveva espresso la volontà di rivedere Lo studio che condusse a quel quadro vincolistico proponendo di cambiare il parametro di valutazione. In sintesi si chiedeva di utilizzare un metodo coerente con il territorio pianeggiante del Comune, rispetto a quello “adottato nelle Alpi Giulie” come quello vigente.
Il Sindaco: “Si chiude positivamente un percorso iniziato nel 2012 e che è sempre stato un punto fondamentale della nostra azione amministrativa sin dalla nostra elezione nel 2015. Finalmente migliaia di utesi vedono riconosciuto il loro diritto ad un corretto utilizzo del territorio. Sia chiaro la sicurezza delle persone è sempre stata il faro a cui orientarsi. Siamo estremamente soddisfatti del risultato raggiunto frutto di un approccio tecnico basato su un metodo di calcolo delle aree soggette ad allagamento bidirezionale e della raccolta di migliaia di nuovi rilievi sul posto, rendendo un quadro coerente con la realtà dei luoghi”. Uno studio pilota in Sardegna verificato anche dall’università di Cagliari. Un processo seguito con la massima collaborazione con l’Autirità di Bacino regionale. In sintesi il presupposto è quello che l’acqua, qualora gli argini del Fluminimannu non reggessero in caso di alluvione, si distribuisca in maniera omogenea nel territorio con una velocità e altezza via via decrescente con un minore impatto d rischio per le persone. Le zone a massimo rischio HI3 e HI4 nel centro urbano sono quasi del tutto scomparse, prima coprivano circa il 60% del paese.
I prossimi passi: le zone che in precedenza venivano classificate in HI4, ora risultano nella nuova classificazione HI star che consente un utilizzo edilizio consapevole e rispettoso di alcune prescrizioni che a breve verranno deliberate dal Consiglio comunale.
“Centinaia di concittadini potranno finalmente riavere il diritto ad utilizzare le loro proprietà potendo, ad esempio, soddisfare l’esigenza abitativa dei figli, o adeguare le proprie case al crescere della famiglia. Si potrà frazionare un immobile o cambiare la destinazione urbanistica. Saranno previsti anche una sorta di premi per chi accrescerà la sicurezza degli immobili in essere. In sintesi potremo finalmente avere un patrimonio edile utilizzabile in maniera più sicura e meno esposta al rischio idrogeologico”.
I prossimi passi: “Presenteremo un ulteriore studio che preveda la realizzazione di opere di mitigazione di lieve impatto e agevole costruzione in grado di azzerare quasi completamente il rischio residuale. Anche questa proposta sarà possibile grazie all’approvazione di questo nuovo studio bidimensionale”.
(Ha collaborato Paolo Rapeanu)












