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Ti guardi intorno e Cagliari non la riconosci. Strade vuote, poche auto, negozi deserti e persino bar e locali di solito presi d’assalto per l’aperitivo al tramonto desolatamente vuoti. L’effetto Omicron è stato devastante, ha sferrato il colpo finale e si è portata via i pochi brandelli di normalità rimasti. E tutto questo vuoto ha quasi un effetto zoom sui problemi della città, dai mastelli che rigurgitano rifiuti alla Marina al buio tetro di viale Trieste e agli automobilisti che schizzano incuranti delle strisce. In attesa dei turisti, con la tassa di soggiorno che sarà aumentata, e aspettando il progetto per il nuovo stadio, Paolo Truzzu, che non ha nessuna intenzione di tornare a fare il consigliere regionale e anzi si ripropone per la fascia tricolore, fa con Casteddu online il bilancio dei primi due anni e mezzo a Palazzo Bacaredda.
Triste vedere Cagliari deserta.
La verità è che siamo in un lockdown di fatto. Abbiamo 1.700 positivi ufficiali, poi quelli che non entrano nel conteggio perché il sistema sanitario non ce la fa a tracciare tutti e poi quelli che sono positivi e si auto isolano. Se a questo aggiungiamo la paura, l’effetto è che le strade sono deserte e da una decina di giorni alla Marina non ci sono neanche più i tavolini all’aperto. Tutti sono rintanati nelle attività, molti sono chiusi e non aprono a pranzo, venerdì sera al semaforo del Largo c’erano due auto e di solito fila arriva fino al consiglio regionale.
E come se ne esce?
Intanto cercare e di riaprire il più possibile e allargare le maglie delle restrizioni semplificando le regole. la nuova variante assomiglia più a un’influenza per fortuna, non ha le gravi e devastanti conseguenze della prima fase e come tale dobbiamo imparare a trattarla: del resto basta guardare i numeri, abbiamo l’1% di ricoverati, a luglio erano il 5% e l’anno scorso il 10%, e questo soprattutto grazie ai vaccini. Seconda cosa, serve un sistema di ristori da parte del governo alle attività che subiscono in questo momento un blocco di fatto, dalla ristorazione al commercio, allo spettacolo o al trasporto pubblico. Attività in difficoltà che vanno assolutamente aiutate a rialzarsi.
A proposito di vaccini, lei ha sfidato il governo offrendo tamponi gratuiti proprio nel momento in cui si cercava di spingere di più sulla vaccinazione. Una provocazione di cui si è pentito o lo rifarà?
Ho sempre detto che i tamponi erano utili e necessari sia ai vaccinati che ai non vaccinati, e l’evoluzione di quest’ultima fase della pandemia dimostra che il green pass non protegge come il tampone. La mia non è mai stata una provocazione: intanto ci sono famiglie che hanno speso centinaia di euro per fare i tamponi ai figli quando per esempio c’erano focolai a scuola. E poi questa storia ha creato diseguaglianze sociali che non mi piacciono. Io sono un pro vax ma non vado col randello a cercare chi non è vaccinato, perché altrimenti il governo doveva avere il coraggio di mettere l’obbligo vaccinale. Invece non l’ha fatto ed è successo che chi ha i soldi può decidere di non fare il vaccino e farsi i tamponi, un poveraccio che non poteva permettersi i tamponi ogni due giorni era costretto a fare una cosa che per ragioni che non sto a discutere non voleva fare. Questo non è giusto. E poi ho voluto offrire un servire a tutti coloro che arrivano a Cagliari per lavorare e creare ricchezza o studiare, credo che il sindaco di una città metropolitana abbia il dovere di un approccio a 360 gradi.
Ma Cagliari può davvero scommettere sul turismo o l’idea della vacanza dei sogni resterà sempre legata al nord Sardegna?
Vedo una grande attenzione per la città, non solo dai visitatori ma anche da investitori e albergatori: non è vero che se ci sono molti alberghi non lavorano perché sono troppi, io credo che se ci sono più alberghi arrivano più turisti. Ma se arrivano più turisti serve organizzarsi, con tutti, dai commercianti ai ristoratori, per accoglierli al meglio.
E la contestata tassa di soggiorno resterà?
Assolutamente sì, come nella maggior parte delle città turistiche e quest’anno sarà leggermente aumentata. L’anno scorso abbiamo previsto 600mila euro in 6 mesi, ne abbiamo incassati 570mila e li reinvestiamo per organizzare eventi culturali e sportivi nazionali e internazionali nei mesi di spalla, da settembre a novembre, che portano vantaggio a tutta la città metropolitana perché attraggono turisti e visitatori, e non tutti risiedono a Cagliari. Questa è una risorsa forte e non esplorata al massimo.
Però su questo è stato travolto dalle polemiche.
Inutili. Ai turisti qualche euro in più non cambiano la vita né li inducono a rinunciare alla vacanza, se io non avessi messo la tassa di soggiorno avrei dovuto chiedere soldi ai cagliaritani.
Chiaro che un sindaco non può che raccontare meraviglie della città che amministra. Ma i cittadini lamentele ne hanno. Iniziamo da un grande classico: i rifiuti. Spettacoli indecenti che dobbiamo rassegnarci a sopportare per sempre?
Quando siamo arrivati noi a governare la città eravamo invasi dai rifiuti. C’erano sacchi di spazzatura ovunque anche in pieno centro, alla Marina, in via Roma, nelle vie d’accesso, nei quartieri periferici, da via San Paolo a Is Mirrionis fino a Pirri e sant’Elia. Progressi da allora ne abbiamo fatti, anche se certo c’è ancora molto lavoro da fare.
Iniziamo dalla Marina.
Infatti le prime novità arrivano proprio lì, a Stampace e Marina dove sono concentrate le attività produttive e i mastelli sono sempre fuori e sempre pieni, nonostante le sanzioni. Stiamo perfezionando una modifica al contratto con l’appaltatore per un nuovo sistema con due importanti novità: intanto sarà vietato tenere i mastelli all’esterno e poi ci sarà una corriera ecologica che farà diverse soste in quelle strade e dove ogni ristoratore, a orari stabiliti, si avvicinerà per svuotare i propri mastelli. In questo modo cerchiamo di dare un po’ più di decoro a quella zona. Altra cosa, rivedere il sistema di spazzamento perché in alcune zone è del tutto insufficiente in altre decisamente ridondante. Poi ci saranno nuove isole ecologiche, aggiuntive al porta a porta. E stiamo studiando una novità assoluta: il conferimento del secco a pagamento. Partendo dal fatto che con la tariffa puntuale pago per quel che produco, quindi se produco di più aggiungo un contributo: l’ipotesi è di 1 euro e 60 per ogni conferimento extra del secco.
Insomma, i cittadini pagano sempre.
La Tari è calata del 17%, significa un risparmio medio di 100 euro per una famiglia di tre persone che vive in 100 metri quadri. E’ il secondo calo più consistente in tutta Italia. Questo aiuta anche a capire che se si fa una corretta raccolta differenziata c’è un vantaggio concreto e reale, altrimenti la gente non capisce perché dovrebbe fare un sacrificio.
E con i rifiuti abbandonati nelle strade extra urbane come la mettiamo?
Ci sono ovunque e anche comuni che prima ne erano esenti stanno intervenendo con bonifiche.
Ma un approccio come città metropolitana non aiuterebbe?
Da circa un anno abbiamo avviato uno studio su costi e benefici di un servizio unico per tutta la città metropolitana. Quindi omogeneizzazione del sistema di raccolta, dei comportamenti e una possibile economia di scala. Ma bisogna valutare bene, se diventa una cosa troppo grande non si riesce più a gestirla.
Sicuro che la società incaricata sia adeguata?
All’inizio era sotto standard. Ora con alcune rimodulazioni del contratto, qualche penale e un maggior controllo va meglio.
Altro tema caldo, la sicurezza: è emergenza minorenni che si ubriacano nelle zone della movida e le segnalazioni di tentate violenze sessuali aumentano.
Intanto una premessa: Cagliari è una città sicura. Poi certo ci sono fatti di cronaca che ci colpiscono e pensiamo non lo sia, ma non è così, anche se dobbiamo certo migliorare e tenere sempre alta la guardia. Per gli episodi alla Marina e nelle zone della movida, ho notato però che c’è una certa tendenza a minimizzare, e infatti sono stato molto duro sull’argomento nei vari incontri del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, convinto che bisogna dare un segnale forte. Abbiamo aumentato la presenza delle forze dell’ordine, con un agente Digos che coordinava. Carabinieri, Polizia, Finanza hanno messo a disposizione tre uomini ciascuno, noi 15: certo mi aspettavo qualcosa in più. Ora, grazie a un progetto finanziato dal Viminale, potremo assumere 15 vigili interinali che ci saranno una mano sia nelle zone della movida che in quella delle spiagge, altro tema caldo con l’estate che si avvicina.
Cagliari è ancora sotto choc per la tragedia del piccolo Daniele.
Sono tragedie che ci aiutano a riflettere sulla vita che facciamo. Facciamo cose per risparmiare un minuto, ma che senso ha? Seconda considerazione, ognuno di noi quando è al volante deve essere consapevole che ha in mano un’arma senza sicura: non si può mettere un agente a ogni striscia pedonale, né un attraversamento pedonale rialzato in ogni strada. Terza cosa, quella persona non doveva essere lì, e anche questo non è una cosa di poco conto. Ora bisogna evitare di farsi travolgere dall’onda emotiva per poter prendere le decisioni più giuste.
Sta di fatto però che questi incidenti sono troppo frequenti. E la gente ha paura.
Negli ultimi 5 anni gli incidenti con pedoni feriti o morti si sono dimezzati, da 200 a 110. Non possiamo dire che è sempre peggio. Si può fare di più? Certo che sì. Stiamo lavorando per rendere gli spazi di attraversamento più visibili a tutti, studiando modi per impedire i parcheggi agli incroci e poi certo gli attraversamenti rialzati. Era uno quando siamo arrivati, ora sono una decina e continueremo a metterne, anche se ci sono tante proteste ed esposti che fanno perdere mesi interi. Proprio qualche giorno fa mi è stato chiesto di togliere quello al Poetto per evitare file d’estate, ma penso che per salvare anche solo una vita umana ne valga la pena. Stiamo lavorando anche a una delibera di indirizzo generale sulla sicurezza sulla base delle indicazioni dell’Unione europea.
Anche in via Cadello ci sarà un attraversamento rialzato?
E’ in programma, non subito, ci sono strade più pericolose segnalate dal report della polizia municipale. Prima di tutto via Bacaredda e via Sonnino, via Is Cornalias, via Stamira, via Cinquini, via Dante.
A proposito di strade pericolose, viale Marconi resterà a senso unico?
L’obiettivo era finire i lavori e poi aspettare 5-6 mesi per vedere se funzionasse. Io ho l’impressione che stia funzionando meglio, è una strada più sicura rispetto a prima, elimina il rischio di scontri frontali, ci sono un paio di miglioramenti da fare, per esempio l’accesso e l’uscita automobilistici rispetto alle attività commerciali. Poi c’è da migliorare la sicurezza dell’arginale per le auto che provengono da viale Mercalli. Tendenzialmente resterà senso unico.
Viale Trieste, lavori e ficus delle polemiche. Intanto è buia e dissestata
Speriamo di iniziare i lavori a fine anno e finirli entro il 2023. Miglioreremo l’illuminazione con un doppio sistema, per la strada e per i marciapiedi, certo ora l’illuminazione è compromessa dalle foglie degli alberi.
A proposito di ficus, sono volati stracci.
Per nulla. Abbiamo presentato un progetto con lo studio di un agronomo che ci ha detto cose precise. Intanto alcuni ficus devono essere eliminati per un problema di sicurezza e perché sono in sofferenza. E ha consigliato, visto che si farà una riqualificazione che ci garantirà 11mila metri quadri di asfalto in meno, di sostituirle con il pero cinese che è più adatto al contesto di una città, ha bisogno di poca manutenzione, riduce l’anidride carbonica e ha bassi costi di gestione. E fra l’altro le radici dei ficus creano problemi anche all’impianto fognario. Ma questo non vuol dire che li toglieremo.
Quindi vanno via o no?
Decideremo cosa fare insieme alla Soprintendenza
Il Cagliari ci fa soffrire ma anche la storia infinita di uno stadio che non arriva mai non aiuta. Come stanno le cose?
Lo stadio segue al logica del partenariato pubblico privato. Un soggetto privato deve presentare un progetto su cui l’amministrazione manifesta la sua disponibilità e lo mette a gara. Questo percorso è stato in parte fatto, è stata approvata la variante, abbiamo fatto tutto il percorso amministrativo, e abbiamo preso 20 milioni per riqualificare l’area. Ma finché il Cagliari, la società, non ci consegna il progetto non possiamo fare valutazioni economiche né metterlo a gara. Da un anno ogni 15 giorni facciamo valutazioni insieme ai tecnici della società.
Fatta questa premessa, quando si può sperare di avere uno stadio nuovo e degno di una squadra di serie A?
Dipende tutto da quando arriverà il progetto. Noi speriamo prima possibile.
La foto di Mattarella la toglie o la lascia?
L’hanno votato, resta lì.
A costo di un centrodestra polverizzato e di una politica che ha dato il peggio di sé.
L’80% dei parlamentari non tornerà dove è, era impossibile pensare che corressero il rischio di chiudere la legislatura. Quindi le strade erano due: o Mattarella o un accordo su nuovo capo del governo senza andare a elezioni. Per la prima volta il centrodestra aveva la possibilità di scegliere un capo dello Stato, non che non ce ne siano nomi validi e penso a Nordio, Pera, Crosetto o la stessa Casellati. Bisognava avere coraggio e fare una scelta condivisa, invece è andata come sappiamo.
Tutta colpa di Salvini?
Salvini forse pensava di portare a casa un risultato più facilmente e poi si è trovato la strada sbarrata.
E intanto voi gongolate, i sondaggi già premiano la scelta della Meloni.
La sua forza è la coerenza ed è quello che l’elettore chiede. Non ha un percorso politico a istogrammi.
Fra un anno si vota, cosa succederà?
Nel palazzo ci sono pulsioni forti per centro che possa governare con gli uni o con gli altri, nell’elettorato invece è chiara l’idea di un centrodestra e un centrosinistra. Non mi spaventa il proporzionale però non funziona, torneremmo all’Italia della prima Repubblica con un presidente ogni 6 mesi. Se vogliamo invece una legge elettorale che funzioni, che garantisca stabilità e governabilità credo che la legge migliore sia quella delle elezioni comunali, con doppio turno e premio di stabilità.
Ma perché non c’era al matrimonio di Solinas?
Bisogna chiederlo a lui.