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Un altro passo importante per garantire ai sardi una migliore mobilità interna è stato fatto. Oggi l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria ha rilasciato infatti la certificazione definitiva per l’ammissione in servizio dei treni veloci Atr acquistati dalla Regione. Significa che tra pochissimo potranno circolare nella rete sarda”. Lo annuncia il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che spiega come il provvedimento, atteso da oltre un anno, fosse “l’ultimo passaggio formale necessario per permettere ai convogli di viaggiare sino a 150 chilometri all’ora sui binari dell’Isola. Ciò significa, per esempio, che i tempi di percorrenza di un diretto da Sassari verso Cagliari si potranno ridurre fin da subito a due ore e mezza”, spiega il Presidente. “Ma è solo il primo stadio. Ora si passa all’attrezzaggio della rete per permettere l’aumento della velocità: abbiamo già trovato ulteriori 20 milioni di euro, da sommare agli altri 50 stanziati dalle Ferrovie: completeremo i lavori e i tempi del tragitto scenderanno sotto le due ore. Nel quadro generale della nuova mobilità, orari e fermate terranno conto delle esigenze specifiche di territori sinora trascurati, in accordo con le comunità locali”.
Obiettivo raggiunto. “Si tratta di un traguardo molto importante, raggiunto grazie all’impegno costante della Giunta e della struttura dell’assessorato che da subito ha affrontato con determinazione questa vicenda”, commenta l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana. “Trenitalia – continua Deiana – metterà in servizio gli Atr a dicembre, con l’entrata in vigore dell’orario invernale”.
Collaudo. L’Ansf ha dato il via libera definitivo dopo aver esaminato i risultati dei test ai quali è stato sottoposto l’Atr 365 la primavera scorsa, in base alle norme europee e nazionali. Il treno è stato provato in tutte le condizioni possibili, a carico normale ed eccezionale e in diversi tracciati: rettilineo, curve strette, curve a largo raggio. Sono state raggiunte differenti velocità sino al superamento di quella massima consentita, compatibilmente con il livello di sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria. “Se non avessimo insistito affinché tutte le procedure di collaudo necessarie fossero attivate e le prove fossero effettuate in Sardegna, i tempi di sarebbero dilatati ulteriormente e probabilmente quei treni sarebbero rimasti ancora fermi in qualche deposito nella penisola o in Spagna”, aggiunge l’assessore.
Adeguamento rete. Nel frattempo si sta anche concludendo il trasferimento nell’isola di tutti i “Pendolini”: ad ora 5 su 8 sono in Sardegna, 2 giungeranno nelle prossime settimane, mentre l’ottavo resterà ad Arezzo per la prosecuzione delle prove al fine di ottenere l’autorizzazione alla circolazione rango “P”, ossia al pendolamento e sino alla velocità massima di 180 chilometri all’ora. “Tutto questo sarà possibile non appena Rfi appronterà l’attrezzaggio della rete con il sistema di controllo ‘Marcia-Treno’, operazione già in appalto che porterà – spiega il titolare dei Trasporti – verso la risoluzione una situazione lasciata in stato di abbandono durante gli anni precedenti”. Il bando internazionale per l’acquisto dei convogli, pubblicato nel 2007 e affidato nel 2010, prevedeva un impegno finanziario della Regione pari a circa 80 milioni e, contestualmente, erano state stanziate le risorse per l’adeguamento della rete. Questi ultimi fondi, corrispondenti a 130 milioni, tuttavia non sono mai stati utilizzati per tale finalità ma dirottati dalla precedente Giunta di centrodestra sulla costruzione della strada Sassari-Olbia e mai più ripristinati.
Treni moderni. Le specifiche tecnologiche dei nuovi treni rispecchiano livelli di sicurezza, prestazioni, capacità di trasporto, qualità e rispetto dell’ambiente mai offerti in Sardegna e al top a livello nazionale. Tutte le carrozze sono motorizzate, la struttura delle casse in lega leggera di alluminio è autoportante, le vetture di testa sono dotate di due carrelli motore, i passeggeri a mobilità ridotta hanno a disposizione un carrello elevatore e un servizio igienico dedicato, tutti i comparti sono climatizzati, è previsto il posto per le biciclette, i sedili sono ergonomici con braccioli e tavolino ribaltabile, in caso di necessità si può inoltrare una chiamata di emergenza al macchinista attraverso un citofono. Il treno è dotato di un sistema di rilevamento ed estinzione incendi, mentre la trazione utilizza gruppi motori in classe IIIB per ridurre le emissioni di monossido di carbonio, idrocarburi e ossidi di azoto, come previsto dalla direttiva europea.